La Nuova Sardegna

Sassari

Il Pd “congela” la crisi per una settimana

di Giovanni Bua
Il Pd “congela” la crisi per una settimana

Niente accordo tra le correnti, con il sindaco che “resiste”. Vertice aggiornato a lunedì prossimo, le urne si allontanano

22 marzo 2017
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SASSARI. Venti minuti di totale, surreale e imbarazzante silenzio. Che hanno seguito la relazione introduttiva del segretario provinciale Gianpiero Cordedda e del sindaco Nicola Sanna. Rappresentazione plastica di una calma solo apparente, e di una incertezza che non è solo di facciata.

Così è iniziato l’incontro dell’altro ieri sera nella sede del Pd in via Mazzini. Che doveva essere decisivo per le sorti della consiliatura, e che invece si è concluso con un rinvio di una settimana, durante la quale la crisi è “congelata”. E, come hanno chiesto i consiglieri comunali, il sindaco avrà l’onere di mettere sul tavolo una proposta.

Le urne si allontanano insomma. Sia perché sette giorni senza decisioni trasformano la finestra elettorale in una feritoia, dentro cui diventa davvero difficile infilarsi. Sia perché l’indecisione del Pd ha provocato una immediata reazione degli alleati, che hanno rotto gli indugi e si sono schierati per il proseguimento del mandato.

Difficile però capire come si possa trovare la quadra. Soprattutto se Silvio Lai e Gianfranco Ganau (di loro due gli interventi più duri, se non nei toni almeno nei contenuti)rimarranno convinti che le urne sono l’unica strada possibile per recuperare un rapporto smarrito con la città. E Gavino Manca (che ha chiesto tempo per confrontarsi con i “suoi”) non troverà il modo di rientrare nella maggioranza da cui Gianni Carbini è uscito sbattendo la porta senza metetre a rischio la tenuta della sua corrente, impegnata, come tutte, in una complessa fase congressuale regionale e nazionale.

Problemi con cui il Pd ha iniziato a confrontarsi già da ieri, con il sindaco che in mattinata ha incontrato il segretario provinciale Cordedda, per poi riunire nel pomeriggio una giunta “politica” (dove cioè si discutono gli argomenti che verranno approvati nella giunta successiva) dedicata alla riapertura della pratica del Bilancio che, se Sanna rimarrà in sella, deve arrivare in aula al massimo nei primi dieci giorni di aprile. Pratica scivolosa che, se il Pd non troverà velocemente una sintesi, diventerà inevitabilmente luogo di imboscate, sgambetti e rese dei conti.

Aspettando gli eventi c’è comunque da studiare la road map della settimana. Con la capigruppo convocata oggi che deciderà se tornare in aula a stretto giro di posta (indispensabile la surroga di Simone Campus con Maria Francesca Fantato). E le presidenze delle commissioni da rinominare, pena la paralisi. Prezzo che la città non si può permettere di pagare.

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