La Nuova Sardegna

Sassari

Asl di Sassari, asilo inaugurato e chiuso da tre anni

di Luigi Soriga
Asl di Sassari, asilo inaugurato e chiuso da tre anni

Costato un milione 180mila euro: realizzato nel complesso di Rizzeddu, doveva ospitare i bimbi del personale dell’Azienda

22 marzo 2017
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SASSARI. Un bel progetto, 1 milione 180mila euro già speso, e pure un taglio del nastro targato Marcello Giannico: il 14 febbraio 2014 il primo asilo aziendale per i dipendenti dell’Asl e dell’Aou è pronto ad aprire. Di anni ne sono trascorsi solamente tre, e quei locali all’interno del complesso sanitario dell’ex manicomio di Rizzeddu restano chiusi e totalmente inutilizzati. Soldi buttati al vento. L’ennesimo spreco di risorse pubbliche.

L'edificio totalmente ristrutturato sorge al confine con il parcheggio dell'Inps, in un’area adiacente al Dipartimento di salute mentale e al Consultorio familiare. Si tratta di uno stabile risalente ai primi dell’900 e che per oltre 80 anni era stato utilizzato come reparto maschile dell'ex ospedale psichiatrico. A realizzare i lavori è stata l’impresa Esposito Costruzioni, che si è aggiudicato l’appalto bandito nel 2010.

Si tratta di circa 1100 metri quadrati, in grado di ospitare 52 bambini, 16 tra i 3 e i 12 mesi e 36 piccoli da uno a tre anni, prevalentemente. L’Asl, durante una conferenza stampa di presentazione del progetto, aveva dichiarato con grande ottimismo: «La gestione verrà affidata entro l’anno ad una ditta esterna tramite bando di gara». Il piano terra doveva essere adibito a micro nido (parte destra dell'edificio), ad asilo nido (a sinistra) e alcuni servizi generali, la cucina, la lavanderia, la stireria ed altri locali per il personale. Era prevista, inoltre, la realizzazione di una sala polifunzionale, una ludoteca, una biblioteca e una sala per la musica e l'informatica nonché palestra/teatrino in grado di rendere la struttura una vera e propria casa del bambino. Nella zona dedicata ai lattanti erano previsti spazi per il riposo, un locale per il cambio, una cucinetta e i relativi servizi. Non basta: tre zone dedicate all'attività didattiche-riposo, al gioco-pranzo quindi un guardaroba e servizi igienici. E sul retro dell'edificio un ampio giardino alberato di circa 1.700 metri quadrati con uno spazio attrezzato per poter permettere attività all'aperto. Insomma, una struttura all’avanguardia e un servizio d’eccellenza all’interno di un’azienda pubblica.

Nel 2015 però l’asilo è ancora una scatola vuota, e il segretario territoriale del sindacato infermieri Nursing Up, Alessandro Nasone, prova a sollecitare l’allora commissario dell’Asl Agostino Sussarellu ad aprire finalmente i battenti. Ma l’appello non ottiene alcun riscontro. «Ad oggi la situazione non è cambiata di una virgola – dice Nasone – con la differenza che i locali sono in totale stato di abbandono. Abbiamo di fronte una clamorosa incompiuta e un milione di euro buttato nella spazzatura»

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