La Nuova Sardegna

Sassari

Pasti “buoni” e invenduti consegnati ai poveri

di Gavino Masia
Pasti “buoni” e invenduti consegnati ai poveri

Procede l’iniziativa di Qui Foundation con il coinvolgimento della Tirrenia Soccorso agli indigenti ma anche lotta agli sprechi e alle spese di smaltimento

18 marzo 2017
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PORTO TORRES. Ventuno volontari si prestano quotidianamente, 7 giorni su 7 con apposita turnazione, a portare il cibo sano e invenduto a centotrentasei utenti di Porto Torres. Numeri importanti che contribuiscono a dare un sostegno a famiglie in difficoltà quelli del progetto “Pasto buono” ideato da Qui Foundation Onlus in collaborazione con le navi Tirrenia, a circa due mesi dall’avvio, dove l’obiettivo è recuperare il cibo da ristoranti, pasticcerie, bar, tavole calde e altri esercizi food, salvandolo dall’inutilizzo, per donarlo a tutti i soggetti meritevoli di un sostegno. Famiglie monoreddito, disoccupati, pensionati, invalidi e persone senza fissa dimora: attualmente usufruiscono del servizio 42 nuclei familiari, per un totale di 136 utenti, di cui 34 bambini, e 4 utenti con difficoltà di deambulazione ricevono il pasto a domicilio. Per non creare ulteriori dipendenze, inoltre, gli utenti usufruiscono del servizio a giorni alterni salvo precise indicazioni dei servizi sociali. I cibi sani e invenduti che le navi Tirrenia hanno a bordo al momento dello sbarco a Porto Torres viene destinato ai nuclei familiari bisognosi, attraverso la distribuzione eseguita dall’associazione di volontariato Mirade, e gli alimenti sono consegnati a due o tre volontari indicati dall’associazione distributrice e autorizzati mensilmente dalla sicurezza di porto. Gli alimenti vengono inseriti dai cuochi della cucina di bordo dentro dei contenitori di plastica per alimenti portati giornalmente dall’associazione, che a sua volta andranno riposti dentro contenitori di polistirolo per trasporto alimenti. Il ritiro da parte dei volontari autorizzati dall’associazione avviene entro le 10 del mattino e sono caricati dentro la vettura e portati in struttura assegnata affinché si possa distribuirli. «Le persone che possono usufruire dei pasti sono indicati in elenchi specifici - dice la presidente di Mirade Vittoria Sechi -, uno dell’associazione che già conta persone indigenti tra i propri volontari, un secondo elenco fornito dagli assistenti sociali del Comune e un terzo realizzato per inserire persone che fanno richiesta alla nostra associazione». Questi elenchi sono funzionali per mettere a punto un sistema di monitoraggio delle attività tale da consentire una raccolta dati finalizzata al quantitativo di entrata e uscita, richieste e risultati ottenuti. Gli utenti che ricevono i pasti - nel rispetto dell’ambiente e per disincentivare le spese di smaltimento rifiuti di contenitori usa e getta come atteggiamento antispreco - devono munirsi di contenitori personali riutilizzabili e igienicamente lavati, nei quali vengono forniti, a seconda della composizione del nucleo familiare, primo, secondo, contorno e pane. Per la distribuzione sono presenti sempre 4 volontari, dalle 10,30 alle 12,30, coinvolgendo come parte attiva nell’azione di consegna anche i fruitori stessi. «Siamo molto soddisfatti che il progetto sia stato attivato in modo efficiente anche a Porto Torres - ha detto il segretario generale di Qui Foundation Onlus, Paolo Arrigoni - e siamo impegnati ad espandere questa virtuosa iniziativa in altri porti della Sardegna.

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