La Nuova Sardegna

Sassari

Cittadini virtuosi, Tari ridotta a Bonorva

Nuove aliquote anche per l’Imu in caso di pignoramento, invariata la tassa sui servizi comunali

18 marzo 2017
2 MINUTI DI LETTURA





BONORVA. Nei giorni scorsi il consiglio comunale ha deliberato sull’importo delle aliquote da applicare per Tari, Tasi e Imu 2017. L’assessore al Bilancio e finanze, Aldo Salaris, dopo aver ha illustrato brevemente la situazione impositiva reale che, in parte, si collega strettamente anche alle attività dell’amministrazione, ha informato i consiglieri della decisione presa dalla giunta di apportare alle tariffe utilizzate nel decorso anno solo alcune modifiche tecniche migliorative e di lasciare invariati i parametri base. In particolare per la Tasi (servizi indivisibili) è stata confermata la misura precedente dello 0,50 e dello 0,30 per mille che riguarderà gli immobili distinti catastalmente dalle categorie C1, C3 e locali artigianali sottoposti a pignoramento. Per quanto riguarda l’Imu le aliquote rimarranno invariate, salvo una particolare concessione per gli immobili destinati a laboratori artigianali e sottoposti a pignoramento, per i quali l’aliquota sarà ridotta, in via sperimentale, dallo 0,76 allo 0,46 per mille. Per avere tale agevolazione, che ha cadenza annuale, è necessario presentare, entro il 31 dicembre di ogni anno, la relativa domanda con allegato il documento di procedura pignoratizia. «Abbiamo preso tale decisione, ha dichiarato Aldo Salaris, per due ordini di motivi. Per permettere al cittadino interessato di rientrare nei pagamenti e per evitare che la contabilità comunale abbia un peso troppo grosso di crediti difficilmente esigibili o che mai riuscirà a incassare».

Per quanto riguarda la Tari (rifiuti urbani) è stata applicata una lieve riduzione, dovuta alla diminuzione delle spese del servizio di conferimento che è diminuita di circa 9mila euro, grazie al «comportamento virtuoso dei cittadini» e al conseguente aumento della raccolta differenziata, che ha raggiunto il 60 per cento, una percentuale che potrebbe sicuramente aumentare in proporzione a un più puntuale e costante impegno dei cittadini. La minore spesa ha, infatti, consentito una riduzione della quota fissa di circa 20 euro per i nuclei familiari che hanno abitazioni inferiori ai 150 metri quadri, mentre per i nuclei familiari che hanno un’abitazione che supera i 150 mq. è previsto un aumento di circa 20 euro. Per la quota variabile, che contribuisce al computo totale dell’imposta, ci sarà comunque un aggiornamento di parametri e tariffe legati al numero dei componenti e ad altre situazioni.

Emidio Muroni

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative