La Nuova Sardegna

Sassari

Donne romane regine di Turris Libisonis

Archeologhe e studiose hanno parlato dei ruoli femminili di grande rilevanza nell’antica colonia

17 marzo 2017
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PORTO TORRES. Donne imprenditrici in epoca romana, donne come Flavia Publicia, in posizione di potere tale che al suo passaggio persino i magistrati s’arrestavano facendo abbassare i fasci consolari. Donne come la citata Flavia Publicia e Aurelia Beroae, la cui presenza aleggiò anche nel porto dell’antica Turris Libisonis, seppur in forma di una lastrina bronzea o di un bollo su un frammento d’anfora.

Le donne, e il porto turritano, sono stati i protagonisti di “Il porto di Turris Libisonis e le donne del mare”, evento voluto da Soprintendenza Archeologica, Comune e Centro di studi interdisciplinari sulle province romane dell’Università degli Studi di Sassari in occasione della Giornata Internazionale della Donna.

Dopo il saluto dell’assessora alla Cultura Alessandra Vetrano, ha aperto gli interventi Gabriella Gasperetti ricordando che al momento non vi sono tracce d’età fenicio-punica nè a Porto Torres nè all'Asinara.

L’archeologa responsabile del territorio turritano ha effettuato un lungo excursus sui principali ritrovamenti nella zona costiera soffermandosi sul molo di ponente, in cui vi fu il primo insediamento della colonia, e le due ultime aree di scavo lungo la strada di collegamento interno al porto, dove è stato rinvenuto il celebre gladio, oltre ad ambienti ancora da esplorare.

Gabriella Gasperetti ha definito il ritrovamento della “tabella immunitatis” di Flavia Publicia una delle principali scoperte dell’ultimo secolo in Sardegna e non solo. Proprio di Flavia Publicia, del suo ruolo di Vestale Massima a metà III secolo e dei tanti elementi rivelati dalla lastrina bronzea che la ritrae, compresa l’immunità dai dazi doganali nel porto turritano concessa dall’imperatore Filippo l’Arabo, ha parlato Paola Ruggeri, professore associato di Storia romana. L’attenzione della laureanda in archeologia Clara Corona, con una bella presentazione che ha messo a confronto i quattro esemplari dello stesso finora noti, si è invece concentrata su un bollo anforario in cui è menzionata l'imprenditrice Aurelia Beroae, mentre in chiusura Rosanna Ortu, professore associato di Diritto romano, ha parlato delle donne imprenditrici nell’antica Roma, concentrandosi sulle “Dominae navium”, le armatrici.

Emanuele Fancellu

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