La Nuova Sardegna

Sassari

Sfratto sempre più vicino per l’ex consigliere Sedda

di Gavino Masia
Sfratto sempre più vicino per l’ex consigliere Sedda

Ieri prima visita dell’ufficiale giudiziario: il provvedimento sarà attuato ad aprile Manifestazione di sostegno degli amici davanti alla casa contesa dalla nipote

15 marzo 2017
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PORTO TORRES. L’ufficiale giudiziario Salvatore Cammarota si è presentato alle 11,30 di ieri nell’abitazione di via Sassari dove risiede l’ex consigliere comunale e poeta Carlo Sedda – a letto perché affetto da gravi patologie croniche invalidanti – e ha detto a familiari e amici che ritornerà il 10 aprile alle 9 per ordinargli lo sfratto dalla casa dove ha vissuto per sessanta anni.

Il procedimento è stato avviato dal controricorso della nipote verso lo zio di 75 anni, perché vuole l'intero possesso della casa così come risulta dal testamento olografo di una zia defunta, ma nel frattempo c'è una scadenza importante rappresentata dalla prima udienza che si terrà il 22 marzo in tribunale.

Di prima mattina era invece cominciata la grande mobilitazione di amici e conoscenti contro lo sfratto di Carlo Sedda che hanno atteso fuori dall’abitazione e dall’altra parte del marciapiede in segno di solidarietà. Vicino alla palazzina a tre piani hanno esposto anche un cartello che riportava frasi eloquenti: «La casa è di chi l’abita. Lo sfratto è una triste poesia». Alle 9,15 è arrivato il medico di famiglia, Alberto Masala, che ha subito visitato l’ex esponente di Rifondazione Comunista trovandolo alquanto agitato. «In questo momento sarebbe opportuno che Carlo restasse in questa casa – ha detto il medico –, considerato che è stato operato per cardiopatia ischemica e ha il diabete con diverse complicazioni. Attualmente ha pure una flebopatia acuta, è stato operato da poco proprio per flebiti, e dovrò richiedere una visita al chirurgo vascolare con una certa urgenza per poter valutare se è il caso di cambiare terapia».

Un bollettino preoccupante, secondo il medico curante, che, visto lo stato acuto di malattia di Carlo Sedda, ha prescritto una prognosi di 7 giorni e soprattutto il divieto di trasporto del paziente. Le visite continue di conoscenti hanno tirato decisamente su il morale dell’ex consigliere, che pur affaticato dalla tensione emotiva non smetteva di ringraziare tutti per le dimostrazioni di affetto ricevute sia sui social network che ieri mattina davanti alla casa della discordia. La diatriba familiare è scoppiata nel maggio dello scorso anno dopo la morte della sorella Caterina, a cui è seguita una lettera della nipote che invitava lo zio a lasciare subito quella casa. Da quel momento e dopo il ricovero in ospedale di Sedda, per un intervento alla cistifellea, i parenti hanno parlato solo attraverso gli avvocati e si è arrivati al punto di non ritorno che potrà risolversi solo davanti al giudice. L'ufficiale giudiziario ha chiarito che quello di ieri era il primo accesso prima della data dello sfratto.

Carlo Sedda non può più muoversi neanche con la moto utilizzata dai disabili, però non smetterà mai di battersi per fare valere quelli che lui considera i suoi diritti.

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