La Nuova Sardegna

Sassari

Il cavalcavia cade a pezzi, il sindaco di Siligo: «Io chiudo la 131»

di Mario Bonu
Il cavalcavia cade a pezzi, il sindaco di Siligo: «Io chiudo la 131»

Mobilitazione dei primi cittadini del Meilogu per la sicurezza sulla superstrada. Mario Sassu guida la protesta: "servono interventi sulla struttura"

14 marzo 2017
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SILIGO. A vederlo da vicino fa davvero impressione il cavalcavia di Mesu Mundu, sulla strada statale 131. Gabbie di cemento armato che di cemento non mostrano più tracce consistenti, pezzi di calcestruzzo in procinto di staccarsi e che rischiano di precipitare sulle auto che sfrecciano sulla superstrada, una divaricazione fra le campate di molti centimetri. E quel «danno irrimediabile» - come pare abbia affermato la stessa Anas - provocato nel 2009 da un Tir che effettuava un trasporto eccezionale.

Così si capisce la rabbia e la preoccupazione degli amministratori del Meilogu, per quella che è una delle tante ferite di un territorio, a loro dire, «dimenticato da Dio e dai santi». E si capisce anche la determinazione del sindaco di Siligo, Mario Sassu, sul cui territorio insiste il manufatto, che ribadisce la volontà di ricorrere a provvedimenti straordinari: «qualora non dovessero intervenire misure e verifiche serie, tali da garantire la sicurezza degli automobilisti sardi – dice il sindaco – mi riservo di adottare drastiche misure di sicurezza pubblica anche interdittive del traffico sul tratto stradale interessato».

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E Salvatore Masia, presidente dell’Unione dei Comuni del Meilogu, assicura che alla prossima assemblea dell’Unione proporrà di chiedere al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano del Rio, l’invio degli ispettori per verificare le reali condizioni del cavalcavia. Ma c’erano praticamente tutti, i sindaci del Meilogu - erano anche presenti il sindaco di Mores e il vice-sindaco di Florinas, il cui primo cittadino, Giovanna Sanna, deputato alla Camera, si è impegnata a presentare una interpellanza parlamentare - a sostegno di una battaglia che riguarda l'intero territorio.

«Noto con rammarico – ha invece sottolineato Mario Sassu – l’assenza dell’Anas e della Provincia di Sassari, cui pure era stato inoltrato l’invito per la giornata odierna».

E questo, nonostante le due istituzioni siano quelle maggiormente interessate al problema, perché l’Anas è l’azienda che ha realizzato il ponte nei primi anni Settanta, e che ha la gestione della 131, mentre la Provincia è proprietaria della strada 80, Siligo-Ardara, che ci passa sopra.

Eppure, pare che proprio sul rimpallo di responsabilità fra i due enti, si giochi la partita intorno al cavalcavia di Mesu Mundu. Perché l'Anas sostiene di averlo ceduto alla Provincia, «seppure in assenza di atto formale di consegna», mentre la Provincia, dal canto suo, pare disinteressarsi del problema.

«Non rispose – conferma il sindaco di Siligo, Mario Sassu – neppure all’ordinanza contingibile e urgente che adottai il 10 settembre 2015, con la quale si imponeva ad Anas e Provincia di Sassari, ciascuno per le proprie competenze, di adottare tutte le misure e verifiche necessarie alla tutela della sicurezza stradale e della pubblica incolumità».

Ma stavolta, gli amministratori del Meilogu, convinti che la viabilità del loro territorio sia fra le più compromesse del Nord Sardegna, intendono andare avanti con tutta la determinazione necessaria a evitare tragedie come quella recente sulla A14.

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