La Nuova Sardegna

Sassari

Rivolta contro le tariffe alle stelle

La preoccupazione di Federalberghi e la presa di posizione dell’ex assessore

09 marzo 2017
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SASSARI. Da isola delle vacanze a paradiso proibito. Per evitare che la Sardegna sfoggi uno status poco invidiabile e diventi una meta turistica a tutti gli effetti è necessario che i trasporti siano accessibili . Sapere che un viaggio di andata e ritorno in nave, ad esempio da Genova a Olbia, costa quanto una crociera. non può aiutare il turismo. E se anche il ponte di Pasqua costa come un viaggio in agosto, allora le cose si complicano. Gli operatori turistici sono i primi a essere preoccupati e non difficile capirne il motivo. Federalberghi ha già chiesto spiegazioni alle compagnie di navigazione: «Lo ammetto, siamo preoccupati – spiega il presidente Paolo Manca –, ma ci sono diverse chiavi di lettura della faccenda. Posto che i prezzi sono comunque spropositati, il caro biglietti è figlio di una corsa all’accaparramento dei posti liberi sulle navi da parte dei tour operator. Significa che chi orienta il turismo ha scommesso sulla Sardegna anche per la prossima stagione ma contestualmente il fatto che le compagnie abbiano la pancia piena non vuol dire che possano speculare sui posti rimanenti. E il mercato deve essere distribuito anche sotto Pasqua, quando ci sono meno navi e i biglietti costano di più». Ma il gioco al rialzo potrebbe essere un’arma a doppio taglio: «Certo, anche perché presto dovranno concorrere con le compagnie aree – aggiunge Paolo Manca –, che per un prezzo forse inferiore garantiranno i collegamenti con al Sardegna da ogni parte d’Italia in un’ora o poco più». Secondo l’ex assessore regionale al Turismo, Luigi Crisponi, il caro biglietti è una sciagura: «Mi sembra evidente che ci penalizza in modo drammatico – spiega – e mi preoccupo soprattutto per i sardi che vorrebbero ritornare a casa per le vacanze di Pasqua». Secondo il consigliere regionale dei Riformatori Sardi, il problema sarebbe stato gestito male dalla classe politica: «Nonostante i proclami di inizio legislatura è chiaro che i problemi non sono stati risolti e che non c’è nulla di nuovo. Anzi, la situazione è sfuggita di mano», aggiunge Crisponi. Per uscire dallo stallo che sembra governare il settore dei trasporti la possibilità non sarebbero molte: «Le aziende devono mettere più posti a disposizione dei passeggeri – conclude Luigi Crisponi –. Non possono pensare di avere solo vantaggi perché noi abitiamo in un’isola e non si possono fare solo questo tipo di conti. È qui che dovrebbe intervenire la politica, effettuando una vigilanza seria e costante».

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