La Nuova Sardegna

NULVI. Se si vogliono fare gli auguri di buon compleanno a “zio” Antonio Casu si incontra subito una difficoltà. Il classico augurio, sempre valido in ogni buona occasione, “a chent’annos”, non è più formulabile visto che zio Antonio, classe 1915, il 4 marzo ha varcato l’invidiabile soglia dei 102 anni ed è attualmente il nonnino del paese. Una vita intensa la sua, dedicata al lavoro in campagna con i suoi due fratelli. Sabato scorso i familiari hanno organizzato per lui una bella festa a cui hanno preso parte parenti e conoscenti. Fra cui il sindaco del paese Antonello Cubaiu che con una pergamena ha portato gli auguri dell’intera cittadinanza e il suo medico di famiglia Nino Tedde a cui zio Antonio riconosce parte del merito della sua longevità. Ma è lo stesso medico a spiegare che il merito deve essere ricercato nella sua grande lucidità, nella vita sana che l’uomo ha sempre condotto a contatto con la natura, nei cibi di produzione propria che ha consumato e, perché no, nei due bicchieri di buon vino a cui ancora oggi non vuole rinunciare. Nemmeno quando per sette lunghi anni ha fatto il soldato al fronte durante la seconda guerra mondiale. Di quel periodo il nonnino di Nulvi ha tantissimi ricordi ma una cosa non gli è mai andata giù. Durante il periodo fascista il regime gli aveva requisito alcuni cavalli e alcuni bovini con l’impegno che sarebbe stato poi ricompensato. Ovviamente non accadde ma ancora oggi zio Antonio non ha perso le speranze. «Forse sono passati troppi anni - commenta - però continuo a pensare di aver subito un’ingiustizia visto che quel bestiame rappresentava per noi l’unica fonte di sostentamento». Zio Antonio mangia la sua fetta di torta insieme a sua moglie Nannuccia Ittiresu, 89 anni, e sorseggia il suo buon vino e al suo bestiame non ci pensa già più. «Sono cose del passato. Adesso bisogna guardare avanti e vivere sereni». (m.t.)