La Nuova Sardegna

Sassari

Fondi Aou non certificati, esposto alla Corte dei conti

di Nadia Cossu
Fondi Aou non certificati, esposto alla Corte dei conti

Sanità, sindacati sul piede di guerra: ne pagano le conseguenze i nostri stipendi «Carenza di organico e turni massacranti, ma mancano gli oneri aggiuntivi»

04 marzo 2017
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SASSARI. Un lavoro svolto in «condizioni di degrado crescente», dove si continua a fare il proprio dovere solo perché di mezzo c’è la salute delle persone. Perché altrimenti le braccia le avrebbero incrociate da tempo.

Porta la firma delle tre sigle sindacali NurSind, Fials e Fsi, la protesta (che coinvolge infermieri, ausiliari, operatori sanitari, impiegati del comparto) per la «mancata certificazione dei fondi contrattuali attraverso i quali è pagata parte della retribuzione». Fondi intoccabili, se non certificati. «Ma i revisori dei conti – spiegano i segretari dei tre sindacati Fausta Pileri, S.Dettori e Mariangela Campus – non hanno chiuso la certificazione lasciando tutti ad assistere a un rimpallo di responsabilità tra loro e l’azienda, accusata di non aver mai fornito la documentazione richiesta e che di fatto ha colpito le tasche dei più deboli a vantaggio delle retribuzioni più alte». Da qui la decisione di presentare un esposto alla Procura della Corte dei conti per denunciare la situazione.

I sindacati partono dal 2007 per spiegare come stanno le cose. «È dall’anno di fondazione dell’Aou che ci chiediamo quale sia il senso di due aziende sanitarie a Sassari. Un’operazione che di fatto ha prodotto solo la moltiplicazione di manager e apparato amministrativo, oltre il consentito dalle norme, a discapito di infermieri, ostetriche, operatori socio sanitari al capezzale degli incolpevoli malati, cittadini e contribuenti, fino al blocco del turn over, i cui effetti si pagheranno a lungo, nonostante le aperture di queste ore. Da sempre, sono proprio i lavoratori con il reddito più basso a pagarne le spese».

L’esposto è stato un passo dovuto per tentare di sbloccare le cose. «Oggi ci sentiamo oltraggiati dal comportamento dei politici che pur sapendo ogni cosa non hanno ancora mosso un dito e dagli amministratori aziendali che si sono succeduti negli anni e ancora lavorano – loro sì retribuiti con gli stipendi più alti d’Italia – senza atto aziendale, senza pianta organica e senza certificazione dei fondi del comparto».

E ne hanno anche per i Revisori dei conti «che nell’ultima, ennesima ed attesissima seduta, finalmente in possesso di tutti i documenti richiesti perché consegnati dal management in carica, hanno lasciato l’azienda rinviando a un’ulteriore riunione (prevista per lunedì) la consegna del verbale contenente il parere, positivo o negativo, sulla certificazione dei fondi. Ci saremmo aspettati una maggiore sensibilità. Invece al personale sanitario del comparto sono imposti, per carenza di organici, turni massacranti, senza che vengano retribuiti gli oneri aggiuntivi perché i loro fondi non sono certificati. Dieci anni d’attesa per ottenere il dovuto sembrano pochi? Uno sfascio che non permetteremo sia dimenticato per il quale ci riserviamo ulteriori azioni pubbliche e legali».

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