La Nuova Sardegna

Sassari

Bonifiche, ancora ritardi Mancano le autorizzazioni

di Gianni Bazzoni
Bonifiche, ancora ritardi Mancano le autorizzazioni

Ex petrolchimico, allarme della Cgil dopo il vertice all’Assoindustriali con l’Eni Appello a Francesco Pigliaru e agli enti locali: «Fare presto e sbloccare le risorse»

03 marzo 2017
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SASSARI. Investimenti e bonifiche: queste le note dolenti dell’incontro che si è svolto martedì nella sede dell’Associazione degli industriali del Nord Sardegna e al quale hanno partecipato le organizzazioni sindacali e le aziende del gruppo Eni insediate nello stabilimento petrolchimico di Porto Torres.

Dalla riunione - nonostante i buoni propositi che continuano a circolare - è infatti emerso che la situazione è in fase di stallo. Ieri si sarebbe dovuta tenere una conferenza decisoria (e alcune attività avrebbero potuto essere autorizzate) invece la conferenza è stata aggiornata al 23 marzo. Niente decisioni, solo poche informazioni: per “Minciaredda”, la collina dei veleni c’è un ritardo autorizzativo di quattro mesi. Così anche il lavoro non muove un passo e l’occupazione non decolla. Non sono grandi numeri ma in un territorio devastato dalla crisi contano.

«Siamo in una fase delicata – ha sottolineato ieri la segreteria generale della Camera del Lavoro della Cgil di Sassari –; Versalis, Matrìca e Syndial hanno comunicato che relativamente alle attività di manutenzione degli impianti (per il 2017) non si registreranno contrazioni di attività. Tra maggio e luglio, invece, potrebbe esserci un leggero aumento del carico di lavoro, in conseguenza delle fermate di alcuni impianti».

Investimenti. La fase più critica è quella relativa alla chimica verde. La Cgil sottolinea la necessità di «aprire una nuova campagna rivendicativa. La cosiddetta terza fase va rivendicata e pretesa. Il presidente Pigliaru abbia un motto d’orgoglio, liberi la giunta dalle pastoie di partito, supporti il lavoro dell’assessorato all’Industria e accetti i consigli di chi conosce quella materia. La Regione deve pretendere chiarimenti sugli investimenti che intende fare Novamont per capire se indeboliscono il futuro di Matrìca e se sono in antitesi con l’idea della filiera integrata e fulcro della chimica verde».

Bonifiche. Come per la chimica verde, anche sulle bonifiche nell’ex petrolchimico di Porto Torres, la Cgil chiede chiarezza e rispetto dei tempi. «Occorre liberare risorse. Le amministrazioni locali non possono limitarsi a slogan e frasi fatte, non basta urlare che le bonifiche vanno fatte, se devono compiere le azioni conseguenti e occorre avere la capacità di assumere le responsabilità. Solo così si ottengono i risultati, si migliora davvero l’ambiente e si creano posti di lavoro. Le autorizzazioni ministeriali ci sono, quelle regionali e territoriali no. La burocrazia uccide le speranze del territorio».

Appello alla Regione. La segreteria generale della Camera del Lavoro della Cgil punta il dito contro la Regione : «L’assessorato all’Ambiente deve rilasciare il Via per la realizzazione delle piattaforme di bonifiche. É un atto fondamentale: i progetti sono stati presentati alle comunità ai primi di ottobre del 2016 e sono ancora fermi al palo. La Regione deve avere la capacità di evidenziare le responsabilità dell’Eni: la smetta di incontrare la multinazionale da sola».

Il Governatore. L’ultimo messaggio è per il Governatore. Noi siamo in attesa che Pigliaru attui le promesse che ha fatto lo scorso 25 maggio 2016, alla vigilia dello sciopero generale del territorio. Sono passati 9 lunghissimi mesi e non è successo niente. Anzi, il futuro appare sempre più incerto. Noi siamo pronti a ripartire e stavolta non ci fermeremo».

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