La Nuova Sardegna

Sassari

Il territorio si mobilita per la miniera

di Gabriella Grimaldi
Il territorio si mobilita per la miniera

I sindaci del Sassarese in un’assemblea sul futuro dell’impianto. Contestata aspramente l’assessora regionale all’Industria

26 febbraio 2017
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OLMEDO. L’assessora regionale all’Industria Mara Grazia Piras non si è tirata indietro e ieri, nel bel mezzo del consiglio comunale aperto convocato dal sindaco di Olmedo Toni Faedda per attirare ancora una volta l’attenzione sulla vertenza della miniera di bauxite, ha fatto il suo ingresso davanti a una platea non proprio di buonumore.

Non si è tirata indietro, dunque, e ha rispedito al mittente le accuse se non di immobilismo, di estrema lentezza con cui stanno andando avanti le trattative per riassegnare l’impianto a un nuovo concessionario. «Da quando, due anni fa, la S&B Industrial Minerals ha annunciato che avrebbe rinunciato alla concessione e messo in mobilità i minatori e gli altri dipendenti - ha detto la Piras rivolgendosi ai tantissimi sindaci del territorio che hanno risposto all’appello di Faedda -per quanto ci riguarda non ci sono stati tempi morti. Operazioni così delicate comportano passaggi altrettanto delicati che abbiamo compiuto sempre in sintonia con le rappresentanze sindacali. Abbiamo cercato aziende interessate a riaprire l’attività e soltanto una ha risposto. Abbiamo verificato che avesse tutti i requisiti necessari per la gestione dell’impianto e il responso è stato positivo. Dal 9 marzo partirà il rinnovo delle certificazioni mentre per l’11 è prevista la voltura definitiva della concessione alla multinazionale greca Elmin Bauxite. Dopodichè tutto sarà nelle mani della nuova azienda».

Qualche mormorio è arrivato dal fondo della sala dove i minatori hanno assistito in piedi al gran numero di interventi dei sindaci (erano presenti, o rappresentati, quelli di Alghero, Ozieri, Ittiri, Usini, Cargeghe, Castelsardo, Sorso, Sennori, Ossi, Florinas, Codrongianos, Villanova, Tissi, Tergu, Muros, Porto Torres, Romana, Putifigari, Mores e Bortigiadas con il sindaco e neopresidente dell’Anci regionale Emiliano Deiana), dei consiglieri regionali (Luigi Lotto, Marco Tedde e Salvatore Demontis) e dei parlamentari del territorio (Mauro Pili e Giovanna Sanna) e dei rappresentanti delle maggiori sigle sindacali. «Partiamo dal caso della nostra miniera - ha detto Emilio Fois, in rappresentanza dei colleghi minatori - per rivendicare lo sviluppo dell’intero territorio. Noi lavoratori ci troviamo incastrati fra le rassicurazioni della Regione e ciò che la nuova azienda ancora non ci ha fatto capire». Per questo motivo sarà cruciale l’incontro, programmato dalla Elmin per il primo marzo ad Atene. Un incontro al quale non sarà presente la Regione (così ha fatto capire ieri l’assessora Piras, a meno che non ci siano ripensamenti) e neppure i lavoratori che si affideranno ai segretari territoriali dei sindacati e al sindaco Faedda per capire meglio quale sarà il loro futuro. A giugno scade la mobilità per 7 minatori con meno di 40 anni, a dicembre quella per altri 13, 5 sono stati riassunti dalla Elmin ma con contratti che non ricalcano quelli consolidati. E no è un buon segno. Uno stato di estrema incertezza che il sindaco di Olmedo Toni Faedda ha così sintetizzato: «Non abbiamo più tempo da perdere, c’è in ballo l’esistenza di numerose famiglie e non vogliamo l’elemosina da nessuno. È tempo che ciascuno si prenda le sue responsabilità».

Simile la presa di posizione di tutte le sigle sindacali presenti all’incontro di ieri all’auditorium comunale. «L’11 marzo sarà consegnata la concessione della miniera alla Elmin ma, a tutt’oggi, i minatori non hanno alcuna certezza di riprendere il loro posto di lavoro. I lavoratori e i sindacati sono, inoltre, fortemente preoccupati dal dover discutere ad Atene, con la nuova Società (non ancora concessionaria) in assenza della Regione che avrebbe dovuto sostenere come proprietaria della miniera, la richiesta di riassunzione dei lavoratori».

Questi ultimi visto, anche il sostegno ottenuto dal territorio, hanno deciso, in attesa di conoscere l’esito dell’incontro, di sospendere l’occupazione del municipio di Olmedo.

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