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Incorporazione in stallo Stato d’agitazione alla Sgb

 Incorporazione in stallo Stato d’agitazione alla Sgb

PLOAGHE. Dopo innumerevoli appelli inascoltati, i lavoratori dell’ex Ipab San Giovanni Battista di Ploaghe proclamano lo stato di agitazione e si preparano a una lotta più aspra per spingere la...

25 febbraio 2017
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PLOAGHE. Dopo innumerevoli appelli inascoltati, i lavoratori dell’ex Ipab San Giovanni Battista di Ploaghe proclamano lo stato di agitazione e si preparano a una lotta più aspra per spingere la Regione a ultimare il percorso di incorporazione dell’ente e del personale all’interno dell'Azienda tutela della salute.

Un percorso iniziato il 6 giugno 2016, e che si sarebbe dovuto concludere il 6 ottobre dello stesso anno, data entro la quale la giunta regionale avrebbe dovuto deliberare l’ok definitivo al progetto di salvataggio dell’ex ipab, predisposto dalla dirigenza dell’ex Asl 1 di Sassari.

Ieri, dopo diversi tentativi per sollecitare la giunta regionale a firmare l’attesa delibera, i segretari territoriali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, e Uil-Fp, Salvatore Terrosu, Antonio Monni e Dario Cuccuru, hanno proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti e hanno convocato un’assemblea dei lavoratori per venerdì 3 marzo: «Nel caso in cui la situazione non dovesse avere risvolti rassicuranti, saremo costretti ad assumere iniziative di forte mobilitazione finalizzate a rappresentare pubblicamente tutto il dissenso dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali», spiegano i tre segretari territoriali. Perché il tempo passa e non si vede uno spiraglio all’orizzonte.

«Da mesi rappresentiamo all’assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru, e alla dirigenza della Ats, e della Assl di Sassari, la necessità di portare a termine il percorso di incorporazione del presidio riabilitativo Sgb di Ploaghe, ricordando loro i termini precisi degli atti sottoscritti dagli amministratori», precisano i sindacati. «Purtroppo della procedura di incorporazione sembrano essersi perse le tracce senza alcuna spiegazione. Nel frattempo sia l’ente sia i lavoratori navigano nell’incertezza totale in termini di programmazione e rilancio delle attività assistenziali e riabilitative, con la conseguenza che i volumi delle prestazioni appaiono in netta contrazione», continuano Monni, Terrosu e Cuccuru. «Nel frattempo, nel silenzio generale, la Asl ha unilateralmente portato avanti una serie di atti, a partire dall’inquadramento del personale al quale non viene riconosciuto nemmeno il buono mensa, senza dare alcuna spiegazione». Allarmati dalle mancate risposte della Regione, Cgil, Cisl e Uil cercano di sollevare l’asticella del confronto proclamando lo stato di agitazione dei dipendenti, convocando l'assemblea dei lavoratori e prospettando nuove e più eclatanti iniziative di lotta per arrivare alla felice conclusione di una vertenza ormai infinita.

Vincenzo Garofalo

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