La Nuova Sardegna

Sassari

Un passaggio a livello ogni 2 chilometri

di Luca Fiori
Un passaggio a livello ogni 2 chilometri

Pronto un piano per ridurre il numero degli “ostacoli” lungo la linea regionale. Cgil: «Sono pericolosi e rallentano la rete»

22 febbraio 2017
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SASSARI. Pericolosi, obsoleti, ingombranti e di grandissimo intralcio alla circolazione ferroviaria che da queste parti ha già i suoi problemi e non brilla certo per la celerità. I passaggi a livello presenti lungo le rotaie che collegano in sud e il nord dell’isola sono veramente tanti, troppi, tanto che la Rfi, la holding delle Ferrovie che ha la responsabilità della infrastruttura ferroviaria avrebbe pronto un progetto di espropri che riguarderebbe prevalentemente la provincia di Sassari.

Molti dei passaggi a livello privati, ovvero quelli non automatizzati, che non hanno più alcuna ragione di esistere per il semplice motivo che i proprietari dei poderi non hanno più alcun tipo di esigenza, avrebbero finalmente i giorni contati. La notizia è trapelata dopo l’incontro di due giorni fa a Cagliari tra le segreterie regionali dei sindacati di categoria e i massimi vertici regionali di Rfi.

L’incontro, già in programma da tempo, si è svolto proprio all’indomani dell’incidente ferroviario di Caniga che ha visto coinvolto il treno proveniente da Cagliari e una macchina rimasta bloccata a causa di un guasto in mezzo alle rotaie con le sbarre del passaggio a livello abbassate. Lo schianto tra il convoglio e l’utilitaria fortunatamente non ha avuto conseguenze per i passeggeri, ma ha riportato d’attualità il tema della sicurezza lungo la linea ferroviaria.

La Rfi sarebbe pronta dunque a mettere in moto un iter ben codificato rispettoso di tutte le norme di legge per espropriare i passaggi a livello privati con un equo indennizzo.

Per capire l’entità del problema basta dare uno sguardo ai numeri. Solo sulla tratta Porto Torres-Chilivani ci sono 26 passaggi a livello gestiti direttamente da Rfi e 20 in consegna ai privati. Dei 26 gestiti dalla holding delle Ferrovie 3 sono a Porto Torres, 6 fra Porto Torres e Sassari, 1 a Sassari, 11 fra Sassari e Scala di Giocca, 2 fra Scala di Giocca e Ploaghe, 1 a Ploaghe e 2 fra Ploaghe e Ardara. «Se pensiamo che solo la presenza di questi passaggi a livello, sebbene chiusi - spiega il segretario regionale della Filt-Cgil Arnaldo Boeddu- impongono e limitano non di poco la velocità del treno e considerato che il loro numero non è marginale, si potrebbero recuperare parecchi minuti sui tempi di percorrenza». Il problema riguarda, manco a dirlo, soprattutto il nord dell’isola. «Con 46 passaggi a livello su un tratto di strada ferrata di circa 70 chilometri - aggiunge Boeddu - i potenziali ritardi e i disservizi sono all’ordine del giorno. Peraltro il numero dei passaggi a livello nel nord Sardegna, soprattutto quelli privati e incustoditi, è incommensurabilmente maggiore rispetto al sud dell’isola».

Durante l’incontro di due giorni fa tra i sindacati e i vertici di Rete Ferroviaria Italiana è stato presentato da parte il piano manutentivo della rete ferroviaria per l’anno 2017.

Dal vertice sarebbe emerso che oltre ai soliti lavori di manutenzione annuale vi sarebbero anche le risorse necessarie per poter portare a termine, e in alcuni casi avviare, i lavori di ammodernamento della rete ferroviaria sarda. «Tutto questo - continua il segretario regionale della Filt-Cgil - deve essere accompagnato dalla messa in funzione del pendolamento di tutti i treni Caaf nati ed acquistati dalla Regione proprio per sopperire adun tracciato ferroviario che, soprattutto in alcuni punti della nostra isola risale alla fine del 1800. Il problema fino ad ora è sempre stato quello che gli investimenti sono stati e vengono previsti e messi in opera da Oristano a Cagliari - aggiunge Boeddu - lasciando il resto della infrastruttura moto indietro. I disservizi riguardano anche come numero di treni e dei servizi offerti - conclude il sindacalista - basti pensare al caso di Giave in cui Trenitalia, pur conoscendo la richiesta della popolazione ha dimostrato diessere lontana dalle esigenze dei viaggiatori».

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