La Nuova Sardegna

Sassari

Una folla festante tra i vicoli e le cantine

Una folla festante tra i vicoli e le cantine

Successo a Chiaramonti per l’evento enogastronomico “Buffende in carrela”: piatti tipici e musica

21 febbraio 2017
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CHIARAMONTI. Con i 1100 kit da degustazione venduti, la terza edizione di “Buffende in carrela”, che si è svolta lo scorso sabato tra le cantine dei suggestivi carruggi del centro storico, ha visto quasi raddoppiare i visitatori registrati lo scorso anno dalla medesima manifestazione itinerante. Al di là però dei numeri, i dati più importanti sono stati il centro storico animato da gente festante e soddisfatta dei piatti proposti, non solo vini dunque, tutti della gastronomia locale, e la bellezza delle cantine, le più antiche con le pareti originali in pietra, allestite con utensili della tradizione dalle associazioni che si sono impegnate per l’organizzazione dell’iniziativa. Assieme al porta bicchiere agli avventori è stata consegnata una mappa con le indicazioni per raggiungere le sette cantine aperte lungo il centro storico e che per una sera si sono illuminate e rianimate ospitando buon cibo e vini ma anche pezzi pregiati della storia del paese che hanno fatto bella mostra di sé tra cestini ricolmi di dolci e damigiane. Tutte le cantine si sono trasformate in piccoli scrigni di gusto e tradizione con attrezzi da lavoro e di cucina rispolverati per l’occasione, abbellite da piante e aromi. Dopo la cantina dell’accoglienza e rivendita, il tour prevedeva la tappa a quella del gruppo folk Santu Mateu, del coro di Tzaramonte, dell’associazione Carrozzu Longu, dei Cagliari Supporters, dell’associazione XXL, dell’associazione culturale femminile Coro Doria e del Chiaramonti Slalom team. All’interno vivandieri cordiali affaccendati non solo a versare nei bicchieri le diverse qualità di vino, ma anche ad affettare insaccati di produzione locale e a servire le proprie specialità: dai ceci con finocchietto selvatico a su ghisadu di maiale o di cinghiale, dai formaggi alle frattaglie. Fino ad arrivare a gustare la varietà di dolci preparati dalle mani esperte delle donne del Coro Doria: da sas cozzulas ‘e sa ‘erda a sos origliettas, dalle formaggelle alle gallette di una volta, tutti preparati con ingredienti di produzione locale, come le marmellate sulle crostate. Una varietà di piatti dal sapore antico, di tempi in cui non si buttava via nulla e si faceva festa attorno a un braciere di castagne arrosto. Una bella atmosfera, che al di là dell’invito a bere, gli organizzatori e tutti i collaboratori, da chi ha messo a disposizione le cantine a chi ha cucinato passando ovviamente per chi ha fornito i prodotti e la materia prima, sono riusciti a ricreare, anche con la collaborazione di artisti e musicisti locali. Al termine delle degustazioni molti i visitatori, soprattutto giovani, che si sono riversati nella sala Fontana per ballare tutti assieme e iniziare a respirare aria di Carnevale.

Letizia Villa

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