La Nuova Sardegna

Sassari

Sorso, un “cimitero” di alberi sulle rive dello stagno di Platamona

di Salvatore Santoni
Sorso, un “cimitero” di alberi sulle rive dello stagno di Platamona

La protesta della minoranza per una bonifica costata 42mila euro. L’opera, mai portata a termine, necessaria dopo l’incendio della scorsa estate

21 febbraio 2017
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SORSO. Nel cuore del sito di interesse comunitario di Platamona è nato un cimitero di alberi abbattuti. Pini ed eucalipti, macchia mediterranea e fronde rinsecchite giacciono abbandonate da qualche settimana ai bordi dello stagno. Sotto i pontili e tra i camminamenti dedicati a chi fa jogging: i resti delle piante sono ammassati a un palmo dalla strada provinciale, nella zona lambita dal maxirogo divampato la scorsa estate nel cuore del Sic. L’amministrazione comunale di Sorso a dicembre ha affidato a due ditte esterne i lavori di bonifica della zona. Nei giorni scorsi è arrivato il primo via libera alla liquidazione delle fatture, circa 42mila euro, scatenando la protesta della minoranza.

«Allo stagno c’è una discarica a cielo aperto - attaccano i consiglieri del gruppo Unione Riformista, Gian Paolo Sanna e Michele Cossu - l’amministrazione spieghi ai cittadini che tipo di intervento ha pagato». I due consiglieri avevano già in passato segnalato una situazione di degrado analogo sulla situazione delle palme - infettate dal punteruolo rosso - abbattute dal Comune e abbandonate su un terreno di proprietà comunale. Nei giorni scorsi, invece, i consiglieri hanno ricevuto la segnalazione dello stato di degrado dell’area da alcuni cittadini che frequentano il Sic. «L’amministrazione - spiega il capogruppo Sanna - ha speso migliaia di euro dei cittadini per un intervento che non è consono a un sito di interesse comunitario. Il Comune ha creato una polveriera e non si capisce bene il motivo di questo scempio».

L’affidamento della bonifica del post incendio - divampato attorno allo stagno nel mese di luglio del 2016 - è arrivato il 15 dicembre 2016 con un primo impegno di spesa. In quella data l’amministrazione comunale di Sorso ha stanziato 47.458 euro, imputando la spesa sul finanziamento regionale del terzo lotto per le opere di risanamento e recupero ambientale, un vecchio progetto partito nel 2012 con il quale sono furono realizzati alcuni camminamenti attorno allo specchio d’acqua del Sic. Il 6 febbraio 2017 è arrivata la determinazione della liquidazione di una parte dei lavori: 42.700 euro divise a metà tra le ditte Sia Garden Srl e Dafne Srl, che in sostanza hanno effettuato il taglio delle piante lambite dalle fiamme e quindi “bombardate” dai lanci di acqua dei canadair.

Oggi però la zona è diventata un cimitero di alberi a cielo aperto. Una serie di tronchi e fronde rinsecchite deturpano il panorama dello stagno e costringono i visitatori a una gimcana tra montagne di legname ammassato tra la strada litoranea e le sponde dello specchio d’acqua. Ecco perché i consiglieri comunali del gruppo Unione Riformista annunciano che porteranno il tema all’attenzione del consiglio comunale.

«Qualcuno in Comune - si domanda ancora il capogruppo Sanna - si è premurato che venisse rispettato il protocollo della Regione sul trattamento dei residui di potatura? Si tratta di materiale pericoloso in quanto facilmente infiammabile, e che quindi andrebbe conferito in discarica o ridotto al macero».

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