La Nuova Sardegna

Sassari

Enel: furto di identità nessun addebito a Foddis

di Nadia Cossu
Enel: furto di identità nessun addebito a Foddis

I dati di un imprenditore usati per aprire locali a Brescia, a lui solo le maxi bollette Il gestore dell’energia elettrica: siamo rammaricati per quanto accaduto

21 febbraio 2017
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SASSARI. Arrivano rassicurazioni da Enel Energia, dopo il caso del piccolo imprenditore del marmo rimasto vittima di un incredibile raggiro. Qualcuno gli aveva rubato l’identità aprendo, con i suoi dati, locali e attività a Brescia. A lui però arrivavano solo le maxi bollette: Enel Energia, Tari, Tasi.

«Enel, da sempre in prima linea contro le truffe, esprime il proprio rammarico per quanto accaduto al signor Foddis vittima di una truffa da parte di terzi – è la dichiarazione ufficiale rilasciata dal gestore – nei contatti intercorsi con lui avevamo già confermato al cliente che nessun onere gli sarebbe stato addebitato a seguito della truffa subita».

Ettore Foddis, che oggi ha 60 anni e lavora a Santa Maria Coghinas, a febbraio dello scorso anno, aveva scoperto di essere titolare “a sua insaputa” di diverse attività commerciali a Brescia: una pizzeria, un ristorante, una kebaberia, un negozio di generi alimentari. Ma anche proprietario di magazzini e altri immobili – in tutto una ventina – con un contratto di locazione stipulato a suo nome. Si era accorto del raggiro quando gli era stata recapitata da parte del Comune di Brescia la prima bolletta della Tari da 11.430 euro. Aveva quindi mandato una mail al Comune lombardo e gli avevano risposto che tutto sarebbe stato risolto. Poi si era fatta viva Enel Energia: bollette da 4mila, 8mila, 2mila euro. Tutte intestate alla Mgb di Ettore Foddis, l’azienda di famiglia. A quel punto l’uomo aveva capito che era successo qualcosa di grave, anche perché – sia per la ditta che per la casa in cui vive – aveva un unico allaccio e per giunta con Enel. A quel punto si era rivolto all’avvocato Sabina Useli che aveva presentato subito una denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica di Sassari. In questo modo l’imprenditore aveva scoperto che in realtà gli era stata rubata l’identità. Qualcuno era cioè entrato in possesso dei suoi dati (probabilmente quelli di iscrizione alla Camera di commercio) e li aveva usati per aprire attività e intestare immobili.

Un meccanismo incredibile che con il tempo ha purtroppo costretto Foddis a chiudere la sua attività. «Non potevamo andare avanti con quel nome, chi si sarebbe più fidato?». Anche perché le bollette sono una parte del problema. Bisognerà infatti stabilire se i truffatori si siano “fermati” a questo o se invece abbiano commesso altre truffe ai suoi danni. Gli investigatori sono convinti che dietro il furto di identità ci sia una organizzazione criminale dedita a questo tipo di imbrogli.

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