La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, clochard semina il panico alla mensa della Caritas

di Luigi Soriga
Sassari, clochard semina il panico alla mensa della Caritas

Minacce, danneggiamenti, pugni: il centro diurno di via Principessa Maria resta chiuso sino a lunedì. L’uomo, 36 anni, ha problemi di droga: quando è in astinenza diventa violento e ingestibile

17 febbraio 2017
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SASSARI. Per gli operatori del centro diurno della Caritas, andare ogni giorno in via Principessa Maria è diventato un incubo. Un pregiudicato sassarese di 36 anni ormai è una presenza fissa, e averci a che fare significa subire minacce, gestire le sue crisi di collera, i danneggiamenti, gli insulti. Uno stress quotidiano che ha costretto il personale a chiudere i battenti sino a lunedì prossimo in modo da rifiatare e riassaporare un briciolo di tranquillità.

Alle forze dell’ordine è conosciuto: obbligo di firma, un trascorso da tossicodipendente, ancora in cura dal sert, sempre con problemi di droga. Le crisi di astinenza accentuano la sua inclinazione alla violenza e diventa del tutto ingestibile.

A fine gennaio aveva aggredito un volontario della struttura di via Principessa Maria. Gli aveva sferrato un pugno costringendolo a qualche giorno di cura. Naturalmente nei suoi confronti sono partite anche le denunce e la sfilza di reati è lunga: danneggiamenti, minacce, ingiurie, resistenza a pubblico ufficiale e atti persecutori nei confronti dei volontari.

Non basta: a fare le spese di questo temperamento aggressivo è anche la compagna del pregiudicato, che diverse volte è stata costretta a barricarsi all’interno delle strutture di accoglienza per indigenti per sfuggire alla furia dell’uomo. La ragazza è terrorizzata e il personale della Caritas è molto preoccupato per la sua incolumità.

L’unica cosa che funziona da deterrente per il pregiudicato e che lo tiene alla larga dal centro diurno è la presenza delle divise. I luoghi di accoglienza per senzatetto ultimamente necessitano un monitoraggio e un presidio costante. I vigili urbani da un mese sorvegliano tutti i centri della Caritas e con tutta probabilità estenderanno il servizio anche alla Casa della Fraterna Solidarietà.

Ieri sono intervenuti i via Principessa Maria per cercare di risolvere una volta per tutte le tensioni create dal pregiudicato. Lo hanno fermato e successivamente accompagnato all’ospedale Santissima Annunziata per sottoporlo a un trattamento sanitario obbligatorio. Infatti il giovane, oltre ai problemi legati alla droga, ultimamente ha manifestato serie alterazioni nel comportamento. Il ricorso alle cure sanitarie è stato inevitabile.

«Da un mese abbiamo deciso di attivare una collaborazione con le strutture della Caritas – spiega il comandante della polizia locale Gianni Serra – sono luoghi del disagio dove talvolta si verificano delle situazioni di tensione e pericolo non solo per gli utenti dei centri, ma soprattutto per il personale che si vede costretto a gestire queste situazioni. Perciò gli agenti oltre al centro diurno di via Principessa Maria, ogni giorno presidiano anche la mensa di via Rolando all’ora di pranzo, la mensa delle Vincenziane, il dormitorio di via Canopolo, e poi via Galileo Galiei e via Maddalena e anche il centro di accoglienza per senzatetto di via Duca degli Abruzzi. È una scelta molto impegnativa, perché significa dirottare personale e risorse, ma i riscontri sul profilo della sicurezza per fortuna ci sono».

A partire da lunedì prossimo il centro diurno dovrebbe riprendere con regolarità l’attività di accoglienza per i senzatetto, con la speranza che l’intervento dei vigili e il trattamento sanitario obbligatorio abbia un tantino ammansito le ire del pregiudicato. Nei suoi confronti è stato depositato un corposo fascicolo in Procura, e il giudice dopo la denuncia è molto probabile che disporrà ulteriori provvedimenti restrittivi.

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