La Nuova Sardegna

Sassari

Un canale tombato ferma le ruspe al cimitero di Sennori

di Salvatore Santoni
Un canale tombato ferma le ruspe al cimitero di Sennori

Quasi una maledizione sugli infiniti lavori di ampliamento Il consigliere Porru: «Tutto colpa di un errore progettuale»

16 febbraio 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SENNORI. Prima il ritardo per gli alberi di ulivo. Ora spunta fuori anche un canale “tombato” che ha messo le ruspe a riposo forzato. Il cantiere per l’ampliamento del cimitero comunale di Sennori è bloccato dall’inizio di settembre, da quando la ditta appaltatrice ha rinvenuto nell’area di scavo un tubolare del diametro di un metro. Ora in cantiere c’è una variante migliorativa che dovrebbe far superare alcuni problemi e tanti malumori. Sì, perché i ritardi sui lavori al cimitero hanno sollevato un putiferio politico. Lo scontro si è consumato nei giorni scorsi in consiglio comunale, quando il consigliere Salvatore Porru ha puntato il dito contro la maggioranza.

«I ritardi son dovuti a un errore progettuale che voi avete fatto finta di non vedere», ha tuonato in aula il consigliere, che ha aggiunto: «Il piano quotato è stato sbagliato, avete chiesto alla ditta di fare una proposta progettuale per andare a sanare l’errore. Questo è il vero motivo, non sono gli alberi».

Il travaglio per l’ampliamento del camposanto comincia parecchi anni fa. L’opera, finanziata nel 2009 con 300mila euro della Regione e 212mila del Comune, sembra avere una sorta di maledizione. E infatti, negli ultimi otto anni è successo di tutto. Il via libera al progetto preliminare arriva nel 2010, ma poi la procedura comincia a rallentare. La prima tegola cade insieme al Puc, annullato nel 2012. Una circostanza costringe l’amministrazione a predisporre una nuova variante per reinquadrare l’area di ampliamento del cimitero. Tra una cosa e l’altra evaporano altri due anni: viene approvato il progetto definitivo e la variante entra in vigore alla metà del 2014. Poi i problemi si spostano sul fronte degli espropri dei terreni privati, con i proprietari e il Comune a litigare sul valore delle aree. La svolta arriva nel mese di settembre del 2014 con l’affidamento dell’appalto alla ditta Spezziga Paolo di Valledoria, che offre un ribasso d’asta di circa il 30 per cento. Il contratto viene stipulato nel mese di gennaio del 2015; la consegna dei lavori arriva soltanto il 30 marzo 2016. Dopo due settimane arriva la prima sospensione dei lavori per acquisire l’autorizzazione provinciale per l’espianto di alcuni alberi di ulivo centenari. Tutto bene fino ai primi di settembre, quando durante gli scavi viene scoperto un tubolare di un metro di diametro. Di qui la scelta dell’impresa di presentare al Comune una proposta migliorativa per «armonizzare le differenze di scavi e riporti» e in grado anche di «generare economie». Nei giorni scorsi gli uffici comunali si sono attivati con gli enti preposti al rilascio dei pareri in conferenza di servizi. Una volta approvata la variante, i lavori – quelli inizialmente previsti più le opere di completamento – dovrebbero concludersi entro un mese. Salvo ulteriori scoperte.

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative