La Nuova Sardegna

Sassari

«Caso ex Serd, accuse infondate dal Mibact è arrivato il via libera»

di Giovanni Bua

Il sindaco: «Ci chiamano in causa su un concorso bandito da altri e di cui non abbiamo fatto le regole» Per gli architetti parla il legale Agostinangelo Marras: «Nessuna incompatibilità, ha vinto il migliore»

14 febbraio 2017
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SASSARI. Hanno spulciato da mattina presto le carte a Palazzo Ducale, per cercare di placare sul nascere l’ennesima bufera, abbattutasi con improvvisa violenza sulle non solidissime mura della giunta Sanna. E alla fine sembrano aver trovato l’atout: una lettera di Mibact e Cnappc che chiude il carteggio con il sindaco sulla regolarità o meno del concorso di idee per la riqualificazione di aree urbane periferiche finito nell’occhio del ciclone. E che ne attesta la «regolare conclusione», confermando la classifica del 19 novembre.

Tutto a posto insomma, almeno per ministero e consiglio nazionale degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori, che il concorso hanno bandito. E, chiaramente, per il raggruppamento temporaneo si professionisti sassaresi che ha sbaragliato la concorrenza presentando un progetto di ristrutturazione del centro servizi di Latte Dolce che ospitava l’ex Serd, guidato dall’ingegnere Paolo Marras e con la presenza, tra gli altri, di Carlo Antonio Marras: rispettivamente nipote e fratello dell’allora assessore al Patrimonio del Comune, Alessio.

Raggruppamento che i secondi classificati hanno accusato di essere «incompatibile» con le regole del bando nazionale. E che decide di affidare la sua replica al penalista Agostinangelo Marras: «Il gruppo di lavoro ha partecipato al concorso certo che non vi fossero motivi di incompatibilità con alcuno dei congiunti più volte citati dai “secondi classificati”. Ha vinto perché l’apposita commissione ha ritenuto quel progetto meritevole del primo premio. Spiace constatare che chi ha perso sul campo vuole ribaltare in altri modi l’esito della gara peraltro preannunciando a mezzo stampa eventuali iniziative giudiziarie di cui si assume naturalmente tutte le responsabilità».

Ma non è il ricorso il vero spettro per il Comune, ma lo sminare le accuse di «parentopoli», arrivate a far intendere che sia la riorganizzazione della macrostruttura comunale, con trasferimento della moglie del fratello di Alessio Marras da un settore all’altro del Comune, che le dimissioni dello stesso assessore, siano legati alla vicenda. «Sono stupito – replica a tarda sera il sindaco Sanna –. Perché il Comune è chiamato in causa per una presunta incompatibilità in un concorso che non ha bandito e per il quale non ha predisposto le regole. E perché si mettono in dubbio atti adottati da questa giunta già dal 2015 e che modificano l’organizzazione della struttura».

Il bando era stato promosso il 12 settembre 2016 dal Mibact di intesa con il Cnappc. E loro avevano selezionato 10 progetti vincitori tra oltre 220 elaborati presentati. Di questi 14 provenivano da Sassari.

«Ci preme far capire - prosegue Sanna - che il Comune non ha niente a che fare con la scelta dei vincitori, dei quali siamo venuti a conoscenza soltanto in occasione della premiazione, avvenuta a Venezia il 19 novembre. Abbiamo anche risposto a una richiesta di chiarimenti del Cnappc sul possibile profilo di incompatibilità del progettista vincitore, per un rapporto di parentela con una dipendente del Comune. La dipendente è assegnata al Settore infrastrutture della mobilità Servizio strade sin dal 2009. Un settore indipendente e autonomo da quello dei Lavori pubblici». Autonomia e indipendenza dei due settori che è stata formalizzata dalla revisione della macrostruttura, approvata nel 2015. Con atti datoriali successivi, del 2015, 2016 e 2017 la dipendente è stata confermata nel settore. E la delibera di giunta 85/2016 citata dai ricorrenti riguarda esclusivamente il trasferimento delle funzioni per la circolazione all’Ufficio traffico, prima assegnate al Settore infrastrutture e mobilità». «Mi preme chiarire infine - precisa Sanna - che le dimissioni dell’assessore Alessio Marras, a sua volta parente del progettista vincitore, niente hanno a che vedere con questa vicenda».

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