La Nuova Sardegna

Sassari

Raccolta sangue scongiurato lo stop da parte dell’Avis

di Luigi Soriga
Raccolta sangue scongiurato lo stop da parte dell’Avis

Venerdì l’ultimatum, ieri mattina l’accordo con i vertici Aou L’associazione vanta fatture non pagate per 114mila euro

07 febbraio 2017
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SASSARI. L’accordo è arrivato sul filo di lana e l’emergenza sangue per fortuna è scongiurata. Infatti l’Avis già da ieri aveva deciso di sospendere la raccolta delle sacche di plasma e aveva già comunicato all’Aou le proprie intenzioni. Un disservizio che avrebbe messo in seria difficoltà la sanità sassarese, e tutte quelle prestazioni che non possono fare a meno di scorte di sangue.

Il presidente dell’Avis comunale Vincenzo Dore venerdì scorso aveva dato l’ultimatum al direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso. E proprio ieri mattina tra i vertici aziendali e le associazioni di volontariato c’è stato un incontro chiarificatore. «Abbiamo garantito i pagamenti a novanta giorni – spiega il manager – e per quanto riguarda l’Avis in particolare abbiamo già provveduto a liquidare un primo anticipo». I volontari infatti erano in rivolta ed erano risoluti a battere cassa e ad incrociare immediatamente le braccia qualora non avessero ricevuto un riscontro positivo. L’Avis con l’Aou vanta un credito di 114mila euro e non era più in grado di anticipare i costi sostenuti per le sacche di plasma e per i rimborsi nei confronti degli operatori. Si tratta di coprire gli stipendi e i contributi di otto dipendenti, di pagare le competenze di medici e infermieri che collaborano con l’associazione. Costi ai quali si aggiungono le spese per i cinque automezzi utilizzati per le raccolte di sangue effettuate sul territorio provinciale, e le somme necessarie per l’acquisto del materiale per i prelievi e lo stoccaggio. La convenzione con l’Aou prevedeva il pagamento a sessanta giorni delle fatture emesse, proprio per garantire una continuità mensile nei pagamenti e fare in modo che l’Avis avesse le spalle coperte. Invece il problema delle convenzioni scadute e l’impossibilità legale di attivare delle proroghe, ha fatto maturare un debito di 114mila euro. Ora nelle casse dell’Avis sono già rientrati 31mila euro, ovvero l’importo relativo alle raccolte sangue di settembre, e c’è l’impegno al saldo puntuale delle altre fatture. Grazie a queste rassicurazioni il blocco della raccolta sangue è scongiurato.

E il centro trasfusionale tira un enorme sospiro di sollievo, perché nell’arco di una decina di giorni sarebbe arrivato al collasso. Di suo riesce a riempire circa 8000 sacche all’anno, ma le altre 6000 portate dall’Avis sono vitali per coprire il fabbisogno. Senza questo apporto, le scorte si sarebbero presto esaurite e il centro trasfusionale avrebbe potuto soddisfare solo le richieste urgenti, accantonando la distribuzione di plasma per le routine. C’è poi il disagio della mancanza di reagenti, che per la validazione delle sacche di sangue sono imprescindibili.

Le sacche restano anche quattro giorni ferme in frigo in attesa di analisi, ed è anche capitato che delle scorte di piastrine siano state sprecate in quanto ormai inutilizzabili.

La situazione del centro trasfusionale è molto difficile e si va avanti in precario equilibrio tra enormi richieste e scarse risorse disponibili.

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