La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, palazzina evacuata e poi “dimenticata”

di Luca Fiori
Sassari, palazzina evacuata e poi “dimenticata”

Due attività chiuse dopo il provvedimento adottato per scongiurare crolli. Ma da dicembre nessuno ha eseguito i lavori

30 gennaio 2017
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SASSARI. C’era il rischio concreto che venisse giù come un castello di carte. Secondo la perizia tecnica dei vigili del fuoco la palazzina d’epoca che si trova all’angolo tra via Torre Tonda e corso Margherita di Savoia non era più in grado di garantire la sicurezza dei suoi inquilini e dei clienti delle due attività commerciali che si trovano al piano terra, così un mese e mezzo fa hanno eseguito un’evacuazione urgente.

Con in mano un’ordinanza del sindaco Nicola Sanna gli uomini del comando provinciale di piazza Conte Di Moriana il 10 dicembre scorso si sono presentati in via Torre Tonda con in testa gli elmetti di sicurezza. I vigili hanno piazzato le transenne lungo il perimetro del palazzo e hanno chiesto ai componenti della famiglia che vive in uno dei due appartamenti del vecchio stabile (l’altro è sfitto) di abbandonare immediatamente l’abitazione e di cercare una nuova sistemazione.

Stessa sorte è toccata ai titolari della pizzeria di corso Margherita di Savoia e ai proprietari della calzoleria di via Torre Tonda. Avrebbe dovuto trattarsi di una chiusura di pochi giorni, il tempo di intervenire per mettere in sicurezza il palazzo, ma sono passati quasi due mesi e ora il titolare della storica bottega che esegue riparazioni istantanee lancia un grido di aiuto.

«Qualcuno ci dica che fine dobbiamo fare - commenta con amarezza Salvatore Mu - da quasi due mesi ci hanno precluso la possibilità di entrare nel nostro negozio e nessuno ci dice quando potremo riaprire». All’evacuazione del palazzo - fanno sapere dal comando provinciale della polizia locale - si sarebbe arrivati dopo diversi sopralluoghi di tecnici comunali e vigili del fuoco che avrebbero riscontrato preoccupanti crepe nella struttura. Nonostante i ripetuti inviti a intervenire per ripristinare la sicurezza dello stabile non sarebbe stato eseguito alcun intervento richiesto. «Noi siamo caduti dalle nuvole - spiega Salvatore Mu - il 10 dicembre scorso si sono presentati i vigili del fuoco in negozio e ci hanno detto di chiudere immediatamente e di andare via. Nessuno ci aveva avvisato del pericolo altrimenti avremmo trovato una nuova sistemazione - continua l’artigiano - il problema è che la nostra chiusura improvvisa ha creato grossi disagi a decine e decine di nostri clienti che a pochi giorni da Natale si erano rivolti a noi lasciandoci in custodia scarpe o indumenti. Siamo mortificati e a loro possiamo solo chiedere scusa anche se non è dipeso da noi - conclude Salvatore Mu - ma il dramma per noi è che da quasi due mesi non incassiamo un centesimo».

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