La Nuova Sardegna

Sassari

Ittiri, masso enorme si abbatte sull’ovile: uccisi otto agnelli

di Vincenzo Masia
Ittiri, masso enorme si abbatte sull’ovile: uccisi otto agnelli

Una porzione della roccia si è staccata dal costone Ingenti danni per l’allevatore che adesso chiede aiuto

24 gennaio 2017
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ITTIRI. Il maltempo colpisce anche Ittiri e in modo piuttosto pesante, almeno nell’azienda agricola in località “Turighe”, a pochi chilometri dal paese, di proprietà dell’allevatore Salvatore Pisanu. Un enorme masso si è staccato dalla parete rocciosa e ha travolto il capannone uccidendo otto agnelli del gregge che lì dentro era ricoverato per la notte.

Era appena spuntato il sole di domenica 22 gennaio, dopo un sabato di abbondanti piogge e, come tutte le mattine, dopo aver parcheggiato l’auto nel piazzale dell’ovile, Pisanu ha aperto la porta del capannone per accudire le pecore. Ma davanti ai suoi occhi si è presentata una scena apocalittica: un enorme masso di roccia era posizionato, a metà, tra l’interno e l’esterno del capannone con una parte della parete crollata. Una gigantesca palla di pietra del diametro di circa tre metri e del peso di alcune tonnellate, si è staccata da un costone sovrastante l’ovile e dopo aver percorso circa trenta metri si è abbattuta sul capannone. L’incidente, per quanto grave e devastante, poteva avere conseguenze ben più gravi se all’interno della struttura fossero state presenti delle persone. Altro fattore che ha contribuito a ridurre i danni è rappresentato dal modo con cui il masso ha percorso la distanza tra il punto di distacco e la parete del capannone e, per fortuna di arresto. Infatti, le tracce lasciate sul terreno dal pesante macigno, fanno intuire che in un primo momento il masso ha strisciato sul terreno, simile al movimento di una slavina e poi, forse per la sua forma quasi sferica e per la variazione di pendenza ha acquistato sempre maggior velocità e quindi maggiore potere distruttivo.

«Dai controlli effettuati sul punto dove è avvenuto il distacco del masso - sostiene Pisanu - sembrerebbe che, oltre la pioggia che ha ammorbidito il terreno, un altro elemento abbia determniato l’indebolimento e la superficie della base di appoggio. Potrebbero essere stati i cinghiali, che in questa zona sono numerosi - afferma Pisanu - ad aver asportato parte della terra su cui poggiava il masso, creando le condizioni per uno spostamento a valle».

Un danno piuttosto grave che rappresenta una mazzata in un momento di grande sofferenza per l’azienda di Salvatore Pisanu e per tutto il comparto. Passata la paura, si pone ora il problema della ricostruzione e delle risorse necessarie per farvi fronte. In sostanza si tratta di capire se la Regione, o chi per lei, possono intervenire per alleviare le spese cui dovrà andare incontro un’azienda che, per continuare la propria attività, ha l’inderogabile esigenza di ripartire quanto prima, in regime di sicurezza con l’eliminazione di ulteriori fattori di rischio che, se si dovessero ripetere, potrebbero mettere a serio rischio la sopravvivenza della stessa azienda. Nel crollo della parete, come detto, sono stati uccisi otto agnelli che si trovavano all’interno della struttura e che facevano parte della nuova leva, regolarmente iscritti al libro genealogico.

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