La Nuova Sardegna

Sassari

Il sindaco Dui: «Ardara senza scuola va a morire»

di Barbara Mastino
Il sindaco Dui: «Ardara senza scuola va a morire»

La reazione dell’amministratore dopo la riconferma del dimensionamento Nel 2016 dieci nuovi nati su 800 residenti: «Un dato che non va sottovalutato»

24 gennaio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





ARDARA. Piccoli Comuni sempre più oggetto di tagli ai servizi, che non fanno altro che accrescere il rischio di spopolamento e seguono logiche non sempre comprensibili. È la riflessione del sindaco di Ardara Francesco Dui a margine soprattutto della riconferma per il prossimo anno scolastico del dimensionamento che porterà ancora i bambini di Ardara a frequentare gli istituti scolastici di Mores e Ozieri-Chilivani. La conferma di quanto avviene da tempo, sebbene, dice il primo cittadino, nel frattempo sono intervenute variabili che dovrebbero far cambiare tali decisioni. Una su tutte, il fatto che ad Ardara, Comune di circa 800 abitanti, continuino a nascere, in proporzione, più bambini che in altri paesi: una decina lo scorso anno, dato decisamente in controtendenza rispetto alla media isolana. «Sono convinto - dice il sindaco Dui - che quando si va a disegnare la mappa del sistema scolastico si dovrebbe tenere conto dei dati di natalità visti in percentuale, e non come meri numeri. Inoltre - aggiunge - bisognerebbe ricordarsi che decidere di inviare i bambini a studiare nelle scuole dei Comuni vicini non solo crea dei piccoli pendolari di appena sei anni di età ma soprattutto li allontana dalle famiglie di 15 chilometri nelle ore scolastiche, creando numerosi disagi qualora, per un motivo o per un altro, si decida di chiudere la scuola o il bambino abbia necessità di tornare a casa perché non sta bene o per questioni familiari. Si fa un gran parlare del rischio spopolamento - dice il primo cittadino - ma non è certo spogliando i piccoli paesi dei loro servizi che si può invertire tale tendenza, tutt’altro. È chiaro che una famiglia, soprattutto se ha bimbi piccoli, ci pensa due o tre volte prima di stabilire la residenza in un Comune dove mancano i servizi essenziali». Ardara negli scorsi anni ha visto dimezzati i giorni di apertura dello sportello di Poste Italiane, da sei a tre, e ha rischiato di vedere chiusa la stazione dei Carabinieri: un taglio che si era paventato anche a Ittireddu e che per fortuna si è riusciti a evitare grazie all’intervento diretto dei due sindaci (per Ittireddu l’allora sindaco Rosolino Petretto). «Alcuni anni fa - conclude Dui - la Regione aveva previsto incentivi per favorire lo stabilimento di famiglie e imprese nei piccoli centri, e qualcosa si trova ancora nell’attuale Psr: ma si tratta di linee guida, alle quali però bisognerebbe “dare gambe” affinché siano davvero efficaci».

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative