La Nuova Sardegna

Sassari

Centro di ascolto chiuso, 50 utenti senza più risposte

di Salvatore Santoni
Centro di ascolto chiuso, 50 utenti senza più risposte

A Sorso è scaduta la convenzione per il Servizio Dipendenze In attesa della selezione si rischia di perdere i finanziamenti

18 gennaio 2017
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SORSO. In largo Baracca scorrono i volti di chi si è smarrito nel tunnel delle droghe e di chi, invece, ha avuto gravi problemi con l’alcol. C’è anche chi combatte la sua personale battaglia contro la bestia nera del gioco d’azzardo patologico, la ludopatia. E ancora, ci sono i beneficiari di progetti di inclusione sociale finanziati dalla Regione con decine di migliaia di euro. Loro sono una cinquantina tra giovani e anziani di Sorso, e vengono seguiti nel Centro d’ascolto e mediazione per le dipendenze. Dal primo gennaio la convenzione che garantiva il servizio è scaduta e le porte della loro seconda casa si sono chiuse. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Morghen, ha difficoltà nel rinnovare la convenzione con la psicologa, Delia Locci, ma assicura che a breve verrà pubblicato un nuovo bando di gara. L’empasse che portato alla chiusura del centro d’ascolto è analoga a quella che nelle scorse settimane ha portato all’interruzione del servizio della biblioteca comunale. Nell’ultimo caso si tratta di un appalto scaduto che non è potuto andare in proroga, e per il quale è necessaria una nuova gara d’appalto. Nel caso del centro d’ascolto, cambia il soggetto giuridico (la professionista invece che la ditta) ma il risultato è lo stesso: la convenzione che andava avanti da nove anni pare non sia oltremodo rinnovabile. Ma in questa vicenda c’è un dettaglio che potrebbe far perdere ad alcuni utenti circa cinquantamila euro di fondi regionali. Si tratta di tre progetti di inclusione sociale per altrettante persone seguite nel centro d’ascolto di Sorso. Le carte sono in regola e da Cagliari hanno dato l’ok. Il rischio è che andando via la psicologa che ha curato i progetti, vengano meno anche i fondi della Regione. In Comune si lavora soprattutto per scongiurare questo rischio, che avrebbe il sapore di una beffa. E si lavora anche per riaprire le porte del centro in breve tempo, compatibilmente con i tempi che una selezione pubblica richiede (scrittura del bando, pubblicazione, graduatorie, eventuali ricorsi). L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Morghen, ha diffuso una nota per rassicurare la cittadinanza sul futuro di un servizio molto apprezzato, e soprattutto tra i pochi rimasti ancora attivi in città. «Il servizio denominato Centro di ascolto sarà garantito anche per l’annualità 2017 - si legge in una nota stringata apparsa sul sito internet del Comune -. Attualmente si sta procedendo con la predisposizione degli atti per l’affidamento con procedura a evidenza pubblica». Nell’attesa del nuovo bando, dal primo gennaio il centro è finito nel freezer. Gli utenti sono stati avvisati che ci sarà un periodo di stand-by, e in molti non l’hanno presa bene. Un’altra chiusura imprevista c’era stata già l’anno scorso, quando il servizio era stato congelato per un paio di mesi sempre a causa di questioni contrattuali con la professionista, che nei giorni scorsi ha dovuto interrompere su due piedi il rapporto con i circa cinquanta utenti del centro.

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