La Nuova Sardegna

Sassari

Vaccini obbligatori per l’iscrizione alle scuole comunali

di Giovanni Bua
Vaccini obbligatori per l’iscrizione alle scuole comunali

Pronta una mozione targata Pd per nidi e materne Verrà presentata a Sassari, Porto Torres e Alghero

15 gennaio 2017
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SASSARI. Una mozione, pronta a essere presentata contemporaneamente nei consigli comunali di Sassari, Porto Torres e Alghero. Portata dai consiglieri del Pd Simone Campus, Massimo Cossu e Pietro Sartore. Che apra una riflessione sull’eventuale blocco dell’accesso alle scuole dell’infanzia comunali a bambini che non abbiano fatto le vaccinazioni obbligatorie. Tema delicato quanto attuale soprattutto da quando, dopo la bocciatura del referendum del 4 dicembre, è pacifico che la “patata bollente” di schierarsi tra il diritto alla salute e quello allo studio, rimarrà saldamente in mano alle Regioni e, in parte, ai Comuni.

Meglio mettere i piedi nel piatto allora, e portare la discussione sulla vaccinazione nelle aule dei consigli comunali. Questa è l’intenzione del trio dem, che ha messo in piedi un’articolata mozione che si chiude con un prudente quanto chiaro invito a: «riconsiderare l’opportunità di promuovere provvedimenti atti a ripristinare un livello accettabile di sicurezza sanitaria, mediante il mantenimento di elevate coperture vaccinali, per garantire una copertura vaccinale quantomeno per i vaccini obbligatori, prevedendo modalità di accesso dei bambini agli asili-nido ed alle scuole dell’obbligo più restrittivi, come recentemente disposto ad esempio dal comune di Trieste, valutando la possibilità di modificare le regole di accesso agli asili nido con la previsione di condizionare l’accettazione dell’iscrizione alla pratica vaccinale».

In Italia le malattie per le quali sono state condotte vaccinazioni di massa sono pressoché eliminate (difterite, poliomielite), o ridotte ad un’incidenza molto bassa (tetano, epatite B, Haemophilus influenzae tipo b). Per altre malattie, tipiche dell’infanzia, si è pervenuti ad una veloce e costante diminuzione dell’incidenza grazie all’aumento delle coperture vaccinali (pertosse, morbillo, rosolia, parotite).

«Dal punto di vista normativo – spiega Simone Campus – si sono succeduti vari provvedimenti, lasciando ampia discrezionalità alle istituzioni sanitarie e ai cittadini. Si è stabilito che l’esecuzione delle vaccinazioni obbligatorie su minori non può essere coercitivamente imposta con intervento della forza pubblica. Sono rimaste in vigore solo sanzioni pecuniarie, in verità piuttosto modeste, per chi non intendeva dare seguito alle richieste dell’amministrazione sanitaria. C’è inoltre la possibilità di chiedere l’esonero dalle vaccinazioni, con certificato del pediatra di base o di medico specialista privato, non sindacabile da parte delle Asl. È chiaro che la questione merita attenzione e approfondimento.».

Se infatti la Sardegna è ben posizionata per quanto riguarda le vaccinazioni obbligatorie in età pediatrica (95% con una media nazionale del 93) la soglia di sicurezza del 95 per cento è lontana per morbillo, parotite e rosolia (87,67%), varicella e antinfluenzale (67,15), anti meningococco (83,52), anti pneumococcica (83,59) e Hpv (38,4%).

Abbastanza per tenere alta la guardia, soprattutto in un momento in cui le post-verità (le bufale, insomma) fanno proseliti. Con l’agenzia italiana del farmaco e l’Iss che hanno recentemente lanciato l’allarme per la forte riduzione delle coperture vaccinali nella popolazione, l’associazione culturale dei pediatri ha sollevato il problema dell’esistenza in Italia di un sistema vaccinale non uniforme e l’Ordine dei medici che ha valutato la possibilità di deferimento e radiazione per i medici che si rifiutano di praticare la vaccinazione o si prestano alla divulgazione di informazioni allarmistiche. Rimane ancora da giocare la carta dell’accesso alle scuole. Forse l’unica arma da usare per impedire a genitori senza senno di far del male ai propri bambini. E a quelli degli altri.

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