La Nuova Sardegna

Sassari

Sorso, scuole freezer due bambine accusano malori

di Salvatore Santoni
Sorso, scuole freezer due bambine accusano malori

Alunni infreddoliti a causa del riscaldamento razionato Il sindaco Morghen: «Non è sempre solo colpa nostra»

11 gennaio 2017
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SORSO. Al mattino un abbozzo di tepore, dopo pranzo classi che diventano celle frigo. Con il riscaldamento ridotto al lumicino, per gli scolari di Sorso il rientro dalle vacanze natalizie non poteva essere più raggelante. Tanto che lunedì mattina una bambina che frequenta le elementari si sarebbe sentita male dopo aver pranzato: per lei un principio di congestione per fortuna senza gravi conseguenze. Ieri, invece, un’altra bambina è stata male ed è uscita da scuola in anticipo portata via dalla mamma. Fuori dalle scuole invece la temperatura s’è fatta bollente, soprattutto sui social network, dove alcuni genitori hanno scaricato la loro protesta con commenti infuocati contro l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Morghen, che replica a distanza: «Non può essere sempre e soltanto colpa nostra. Abbiamo prolungato le accensioni del riscaldamento come richiesto». Il disagio delle famiglie degli scolari è condensato nei primi due giorni di scuola del nuovo anno vissuti dai loro figli che frequentano i corsi full time (mangiano in mensa alle 12,30 e poi riprendono le lezioni fino alle 16,30) dei plessi scolastici della città. Al rientro nelle classi, dopo il pranzo in mensa, si sono ritrovati a sopportare un freddo pungente. In molti si sono attrezzati di giubbotto e sciarpa. E poi c’è chi ha patito il freddo più di altri. Ieri l’alunna che si era sentita male (era stata visitata dal pediatra) si è ripresa ed è anche tornata in classe tra i compagni. L’altra bambina, invece, è tornata a casa dopo che i genitori si sono presentati perchè la piccola non stava bene.

Le temperature polari all’interno delle scuole della città - come detto - hanno scaldato gli animi dei genitori sorsensi. E come capita ormai spesso in questi casi, in molti hanno riversato il loro malumore sui social network attraverso gli immancabili commenti su Facebook. Il primo riferimento è diventata l’amministrazione comunale che, tra l’altro, e la protesta è stata rilanciata con centinaia di condivisioni. Tra i genitori più infastiditi c’è anche chi ha minacciato di non mandare i figli a scuola. Ma il primo cittadino, Giuseppe Morghen, non ci sta a incassare gli attacchi. «Sembra che ogni cosa sia colpa dell’amministrazione comunale - commenta piccato il sindaco -. Il riscaldamento funziona in tutti i plessi scolastici e da oggi (ieri per chi legge, ndc) come richiesto è stato intensificato l’orario di accensione. Fino a lunedì nessuno ci ha segnalato la necessità di farlo e soprattutto non abbiamo ricevuto lamentele. Ieri gli operai della ditta di manutenzione stavano lavorando per configurare i timer, allungando così i timer di accensione». Il dirigente scolastico, Gianni Esu, dice di aver contattato il Comune: «Sì, ci siamo sentiti al telefono e siamo stati rassicurati circa l’estensione dell’orario di accensione degli impianti di riscaldamento». Nel frattempo, ieri in molte classi alunni e docenti hanno indossato sciarpa e giubbotto in attesa che il termometro torni a segnare valori accettabili.

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