La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, esce dal coma il bambino caduto nel cantiere

di Nadia Cossu
Sassari, esce dal coma il bambino caduto nel cantiere

Dopo otto giorni ha riaperto gli occhi il piccolo di dieci anni rimasto impigliato in un fil di ferro mentre giocava con gli amici

03 gennaio 2017
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SASSARI. Ha finalmente aperto gli occhi il piccolo di dieci anni in coma dal 26 dicembre dopo esser caduto nel cortile di una palazzina di via Donizetti.

Il piccolo è ricoverato nel reparto di Rianimazione del Santissima Annunziata, in coma farmacologico dopo aver subìto un intervento alla testa per la rimozione di un grande ematoma. La sua prognosi resta riservata ma è stata avviata una progressiva riduzione dei farmaci per consentire al bambino di superare la condizione di coma indotto. Il piccolo quindi al momento è vigile, muove gli occhi ma non è ancora in grado di comunicare con medici e familiari. È ancora presto, insomma, per capire l’evoluzione del quadro clinico ma sembrano esserci i presupposti per un miglioramento delle sue condizioni. Ed è la speranza che tutti hanno.

Tutto ha avuto inizio il 23 dicembre mentre il bambino giocava con altri amichetti vicino a casa della nonna, nel quartiere di Santa Maria di Pisa. Correvano intorno a una palazzina comunale dove da tempo c’è un cantiere. I lavori sono fermi da un anno circa. Il piccolo – così come ha raccontato anche un testimone oculare – è rimasto impigliato in un fil di ferro che lo ha agganciato al collo. Un pezzo di acciaio che si trovava a mezza altezza e collegava il tubo di scolo delle acque della palazzina con il paletto del cantiere. Quasi impossibile da vedere, figurarsi per un bambino distratto dai giochi. Era caduto all’indietro per il contraccolpo e aveva battuto la testa al marciapede perdendo addirittura i sensi. I nonni lo avevano accompagnato al pronto soccorso dove gli erano state medicate le numerose escoriazioni al collo. Poi era stato dimesso. Nei due giorni successivi il bimbo era stato male e il giorno di Santo Stefano era svenuto a casa dei genitori. L’ambulanza del 118 lo aveva trasportato in coma al Santissima Annunziata, immediatamente era stato operato perché gli accertamenti avevano rivelato la presenza di un grosso ematoma. Da quel momento il piccolo era in coma indotto. Ieri gli ultimi aggiornamenti riferivano di una riduzione dei farmaci e di un lento risveglio.

Intanto vanno avanti le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente e soprattutto per individuare eventuali responsabilità. Sia in ambito medico (il riferimento è alle prime visite in pronto soccorso il 23 dicembre), sia per quanto riguarda la manutenzione del cantiere comunale che, a quanto pare, non sarebbe stato a norma. L’inchiesta, condotta dalla polizia municipale, è coordinata dalla Procura della Repubblica.

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