La Nuova Sardegna

Sassari

Lavoratori Abbanoa in rivolta «Qui si smantella il distretto»

Lavoratori Abbanoa in rivolta «Qui si smantella il distretto»

Il sindaco di Sassari ha incontrato 80 dipendenti del gestore idrico: «Tra il personale c’è malcontento» Sanna scrive a Pigliaru: dirigenti “deportati” e servizi depotenziati, la Regione deve intervenire subito

24 dicembre 2016
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SASSARI. Problemi tra azienda e lavoratori, aumento dello stato di malattia dei dipendenti e contenzioso legale, trasferimenti per presunte ragioni organizzative ma che incidono sulle famiglie dei lavoratori dal punto di vista economico e affettivo: un'azione che pare disegnare lo smantellamento del presidio tecnico del distretto D6 di Sassari e l'accentramento delle funzioni e attività a Cagliari. Sono soltanto alcuni dei punti emersi a seguito di un incontro a Palazzo Ducale tra il sindaco Nicola Sanna e ottanta lavoratori di Abbanoa. Punti che gli stessi lavoratori hanno riportato in un documento di cinque pagine, al quale sono allegate altre sei pagine di firme, e consegnato al primo cittadino. Il documento è scaturito da un'assemblea dei lavoratori svolta il 23 novembre scorso. Per questo motivo il sindaco di Sassari ha deciso di scrivere al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all'assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda e ai componenti del comitato dell'Egas. Nella lettera il sindaco di Sassari e presidente dell'Egas esprime preoccupazione per il possibile «progressivo smantellamento del distretto D6 di Sassari» che «non può più essere accettato». I lavoratori, nell'incontro con il sindaco, hanno messo in luce una serie di contestazioni all'Azienda, a partire «dall’assenza della pianta organica per verificare gli eventuali posti da ricoprire con nuove assunzioni; di un regolamento sulla mobilità interna, di una graduatoria aziendale (su base regionale) che indichi il personale soggetto a provvedimenti di mobilità interna non consensuale». Punti sui quali il sindaco Sanna, in qualità di presidente Egas, ha fatto sapere che provvederà «a effettuare gli indispensabili controlli e a richiedere tutte le informazioni e i chiarimenti necessari per l’accertamento dei fatti esposti dai lavoratori». Il primo cittadino, quindi, prosegue ricordando che «è inammissibile che si possano sopprimere uffici, attività e servizi importanti nella seconda città della Sardegna dei quali beneficia tutto il territorio del nordovest dell’Isola, uno tra i più vasti d’Italia, dotato di tre grandi impianti di potabilizzazione e due grandi depuratori». «Sassari e il suo territorio devono essere adeguatamente presidiati da Abbanoa sotto il profilo amministrativo e tecnico con operai, impiegati, funzionari e dirigenti, con un’autonomia gestionale e tecnica dei distretti». «Si è di fronte a un problema politico – scrive ancora – del quale Regione, Egas ed enti locali soci di Abbanoa devono farsi carico. Con decisioni ormai indifferibili. Tanto più in relazione alle note disfunzioni del servizio idrico nella città e nei comuni della provincia, dimostrate dalle numerose ordinanze (trenta dal 2014 solo a Sassari) che io stesso e altri sindaci abbiamo dovuto emanare.

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