L’addio della comunità a don Tonino
Folla immensa al funerale celebrato dal vescovo Atzei. Commovente omelia del parroco di Cristo Risorto don Murgia
PORTO TORRES. «Possa il Signore ricompensarlo per il bene che ha fatto e faremo in modo di mettere in pratica ciò che il suo Maestro ha insegnato a lui e lui ha poi insegnato a noi». Parole di ringraziamento e di speranza che il parroco di Cristo Risorto don Michele Murgia ha detto ieri sera durante l’omelia del funerale di don Tonino Sanna: «Un fratello e un maestro con cui siamo entrati in sintonia già dal primo momento in cui ci siamo incontrati: lui ha detto “A me non piace comandare” e io ho risposto “A me non piace obbedire”, battute ironiche che ci hanno permesso di capirci al volo e di vivere un periodo bellissimo della nostra esistenza». Tanti i ricordi di don Murgia in una chiesa gremita all’inverosimile e con tanta gente rimasta fuori ad ascoltare. Commovente il ricordo degli ultimi giorni di vita del prete maestro di musica polifonica che ha voluto proprio il suo successore in parrocchia a celebrare l’omelia del suo funerale. Ad accompagnare ogni passo della funzione religiosa i Cantori della Resurrezione - gruppo creato 30 anni fa e oggi uno dei complessi corali emergenti nel panorama polifonico nazionale - mentre ad assistere alla messa c’erano i coristi che hanno fatto parte del Coro Polifonico Turritano che il maestro Sanna ha portato ai vertici della polifonia internazionale conquistando premi prestigiosi a tutti i livelli. A presiedere la concelebrazione, il vescovo padre Paolo Atzei - accompagnato dai canonici turritani - che sul filo dei ricordi ha ripercorso i primi anni di conoscenza di don Tonino: «Mi piace pensare a lui senza rubare la tessera biografica che ognuno di voi conserva nella mente, sigillata dal ricordo della vicenda a Porto Torres dopo un anno di viceparroco a Sassari in Cattedrale accanto al grande maestro di musica Aldo Porqueddu. Qui dal 1966 nella parrocchia di Cristo Risorto non è sorta una grande basilica ma quello che lui ha fatto da subito in semplicità e povertà trasmettendo calore e intensità umana insieme a quel filone musicale di cui voi avete goduto con bellissimi concerti a livello nazionale e internazionale».
Testimonianze che raccontano la vita di un prete che ha saputo dare una sua impronta precisa alla parrocchia di Cristo Risorto e che l’ha fatta crescere nel tempo con quella sua caparbietà tipica a cui univa tenerezza e dolcezza nell’affrontare qualsiasi tema della vita quotidiana. «In questi 12 anni del mio episcopato – ha aggiunto padre Paolo – con don Tonino ho avuto dei colloqui bellissimi almeno una volta l’anno, nei quali ho colto la dimensione più vera e più creativa della struttura umana, che è quella della libertà». Dopo la messa tanti applausi e una fila interminabile di persone di tutte le età per dare l’ultimo saluto al parroco, maestro di musica e di vita. Il finale è nelle parole che don Michele Murgia ha postato sul social: «Ciao amico mio: prometto di guardare sempre nella stessa direzione in cui guardavi tu».