La Nuova Sardegna

Sassari

La Biennale Cori sardi festeggia il trentennale

di Barbara Mastino
La Biennale Cori sardi festeggia il trentennale

Oggi alle 17 nel teatro Oriana Fallaci si aprirà un’edizione speciale del Premio Ci sarà la tradizionale gara e gli ospiti d’onore saranno gli Istentales

17 dicembre 2016
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OZIERI. Festeggia oggi il suo trentennale il Premio Biennale per i Cori tradizionali sardi, rassegna nata con l'intento di «valorizzare, nelle sue forme più originali, il canto polivocale in Sardegna» e giunta a questo importante traguardo dopo aver contribuito, negli anni, a far conoscere le più importanti realtà del canto corale isolano. Il tema di questa edizione è quindi “Trint’annos de Premiu”: un nome scelto per celebrare un obiettivo raggiunto ma anche per gettare uno sguardo sul futuro. L’appuntamento è per oggi, alle 17, nel teatro civico Oriana Fallaci quando prenderà il via la serata presentata da Giacomo Serreli e Antonello Garau, con la partecipazione di diversi cori isolani e la presenza del gruppo degli Istentales come ospiti d’onore.

Sarà ancora una volta una festa, perché accanto alla gara-esibizione vera e propria (preceduta dalle audizioni dei cori da parte della giuria) vedrà anche momenti di riflessione sul futuro delle scuole canore sarde grazie alla folta presenza di giovani nelle file dei componenti dei cori. La “riconquista” dei giovani era proprio l’obiettivo principe che, nel 1987, portò alla nascita dell’associazione omonima sostenitrice del Premio, che debuttò l’anno successivo. «Siamo stati i primi, sei lustri fa, a promuovere ed organizzare un Premio Biennale per Cori tradizionali Sardi - spiega il segretario del sodalizio Antonello Lai - e oggi festeggiamo i nostri trent’anni “primi”. Regole innovative quali l’audizione privata, la partecipazione del Coro Città di Ozieri solo in qualità di ospite e la scelta di una Giuria di esperti di Musica e Testi poetici in Lingua Sarda, col parere prezioso della Voce della Tradizione, ci hanno permesso di tenere la rotta per tre decenni nelle procelle pentagrammatiche e, non di rado, semplicemente campanilistiche o parapolitiche. Un quarto di secolo dopo - aggiunge - è nata la “Scuola Internazionale Città di Ozieri per Armonizzatori e Direttori di Cori e attualmente siamo fieri di affermare che, anche grazie al nostro contributo, la musica e il canto continuano a rappresentare il più formidabile strumento di veicolazione della Lingua Sarda». «Avendo avuto l’onore di essere il presidente dei primi trent’anni di vita del Premio - dice il presidente Pinuccio Aini - ho visto cose che mai avrei immaginato di conservare nei miei occhi e nel mio cuore. Rivedo i volti di grandi maestri, riascolto le voci di cantori incrinarsi nell’emozione del brano d’apertura, ricordo le mani di professori del Conservatorio applaudire la voce melismatica della tradizione corale della nostra isola. E non è finita».

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