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Sassari, ragazzini sfidano la morte sdraiati sull’asfalto in via Milano

di Nadia Cossu
Sassari, ragazzini sfidano la morte sdraiati sull’asfalto in via Milano

La denuncia di 250 condòmini: «Giochi estremi di ragazzi, il nostro palazzo distrutto dai teppisti. Situazione intollerabile». La sfida del momento è distendersi al buio e alzarsi poco prima che arrivino le auto. E c’è anche chi si diverte a piazzare i cassonetti sulla linea di mezzeria

09 dicembre 2016
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SASSARI. L’ultimo divertimento è una sorta di sfida all’estremo. Ci si sdraia supini sull’asfalto, in mezzo alla strada e in piena notte e ci si rialza quando stanno per arrivare le macchine. Vince chi ha più coraggio, ossia chi resiste di più in posizione orizzontale.

Quello che succede in via Milano, all’altezza dei palazzi tra via Ugo La Malfa e via Melis, è qualcosa di molto pericoloso. Ma non è l’unico “passatempo” da brivido. Gruppi di ragazzi che da mesi ormai bivaccano nelle ore notturne tra il marciapiede e l’androne di un grande palazzo – all’altezza di un locale molto frequentato dai giovani – bevono, spostano i cassonetti da una parte all’altra della strada, urlano, per poi rifugiarsi nelle palazzine che costeggiano via Milano, liberarsi di ciò che è rimasto loro nello stomaco, distruggere giardini, arredi e tutto quello che capita davanti ai loro occhi e ai loro piedi.

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«La situazione non è più tollerabile – spiega Mirko Depalmas, geometra e amministratore di quel condominio – Abbiamo segnalato anche alle forze dell’ordine quello che puntualmente succede di notte di fronte ai palazzi di via La Malfa e via Melis ma sembra proprio che questa situazione non debba trovare soluzione». Impossibile dormire, impossibile accettare che la mattina successiva l’androne del palazzo somigli più a una discarica che a un accogliente ingresso di casa. «È assurdo trovarsi a gestire in casa propria danni causati da altri», spiega Depalmas, facendosi portavoce di tutti i residenti. Sono circa 250 le persone che abitano nei 78 appartamenti, esasperate da questi atti di vandalismo che ormai vanno avanti da troppi mesi. «Siamo stati costretti – continua l’amministratore – a ingaggiare due vigilantes che paghiamo di tasca nostra per evitare che questi giovani entrino nel palazzo. Costretti a trovare noi, privati cittadini, la soluzione a un problema che, a guardar bene, non riguarda solo gli inquilini del palazzo». Perché qui, in effetti, è in gioco anche la sicurezza delle altre persone. Di chi, ad esempio, guidando di notte lungo quella via, potrebbe rischiare di perdere il controllo della macchina nel tentativo di schivare i folli che si sdraiano sulla carreggiata. «Una delle inquiline li ha visti dalla finestra», così come sono stati visti spostare i cassonetti della spazzatura e spingerli lungo la strada, altro divertimento.

Dieci giorni fa è persino intervenuta una pattuglia dei carabinieri che è stata poi costretta a chiamare un’ambulanza per trasportare un ragazzo in ospedale, pare fosse in coma etilico.

«Non sappiamo davvero più a chi rivolgerci – è l’appello che lanciano i 250 residenti attraverso Mirko Depalmas – Il nostro palazzo continua a essere terra di tutti, distruggono le piante, vomitano nelle scale, lasciano bottiglie e bicchieri sui muri, staccano le luci». Per non parlare delle urla che vanno avanti fino a tarda notte e che impediscono di riposare serenamente.

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