La Nuova Sardegna

Sassari

Alcol e guida, patenti restituite e... revocate

La Cassazione accoglie due ricorsi ma trasmette le sentenze alla prefettura perché proceda

06 dicembre 2016
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SASSARI. Il superamento della messa alla prova estingue il reato di guida in stato di ebbrezza, ma non dà alcuna garanzia di tornare al volante come se niente fosse accaduto. La revoca della patente infatti è una conseguenza amministrativa che arriva, puntualmente, dopo il passaggio in giudicato della sentenza penale che ha cancellato il reato commesso dall’imputato. La Cassazione ha restituito la patente di guida a due automobilisti sassaresi che erano stati sorpresi al volante con un tasso alcolemico altissimo nel sangue (uno di loro aveva anche provocato un incidente stradale), ma la soddisfazione dei vincitori dei ricorsi è durata lo spazio di poche righe. Già nel capoverso successivo, infatti, i giudici della Suprema Corte hanno chiarito che la sanzione amministrativa accessoria, che non è nelle competenze del giudice togato che dichiara estinto il reato per superamento della messa alla prova, deve essere applicata comunque in un’altra sede.

È successo nei giorni scorsi nell’aula della quarta sezione penale della Cassazione, dove il collegio presieduto dal giudice Claudio D’Isa ha affrontato – per una coincidenza – due ricorsi-fotocopia di automobilisti sassaresi che avevano affrontato processi per guida in stato di ebbrezza. In entrambi i casi i due avevano superato positivamente il periodo di messa alla prova ma erano rimasti spiazzati quando, dopo avere dichiarato estinto il reato, il Tribunale di Sassari aveva applicato nei loro confronti la sanzione accessoria della revoca della patente di guida. I giudici della Cassazione hanno dato ragione a entrambi. «Il giudice il quale pronunci sentenza di intervenuta estinzione del reato per positivo esito della messa alla prova – si legge nelle sentenze – non può e non deve applicare la sanzione amministrativa accessoria». La doccia gelata è arrivata subito dopo: «la sanzione amministrativa – scrivono i giudici della Suprema Corte – verrà poi applicata dal prefetto competente a seguito della trasmissione di atti da parte del cancelliere e in seguito al passaggio in giudicato della sentenza che tale estinzione del reato accerta e dichiara».

Da qui la decisione della quarta sezione di annullare senza rinvio la sentenza del tribunale, ma anche di trasmettere il verdetto al «prefetto di Sassari per quanto di competenza». È solo questione di tempo, ma i due dovranno smettere di guidare.

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