La Nuova Sardegna

Sassari

Da undici mesi in attesa di un contatore dell’acqua

di Barbara Mastino

L’odissea di una donna di 87 anni che abita in un condominio di via San Leonardo Abbanoa non risponde alle richieste nonostante numerosi solleciti e proteste

03 dicembre 2016
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OZIERI. Oltre undici mesi per ottenere l’allaccio idrico da Abbanoa, e porre fine al disagio di dover sopravvivere con le poche gocce d’acqua che sgorgano dai rubinetti di casa. E’ l’odissea di un’anziana donna di Ozieri, un’ottantasettenne che abita in via San Leonardo e che da anni è bersaglio e vittima di una burocrazia incomprensibile e ottusa.

A raccontare la sua storia è il nipote Davide, che da gennaio segue personalmente le pratiche della nonnina, troppo anziana per occuparsene da sola, e che si sta scontrando da mesi con il mostro burocratico costituito principalmente da Abbanoa. «Mia nonna paga l’acqua e non ha il servizio, è costretta da diversi anni a fare i conti con le poche gocce d’acqua che scendono dal rubinetto - racconta Davide - ma dopo decine e decine di sollecitazioni alla società responsabile dell’erogazione dell’acqua a Ozieri, Abbanoa, non ha mai avuto risposte».

« A gennaio sono stato incaricato da lei di occuparmi della questione - dice ancora il giovane - ma le cose non sono cambiate, purtroppo. Dopo aver pagato oltre 150 euro per il cambio contatore, ho nominato un geometra e successivamente un’impresa affinché potesse svolgere tutti i lavori per poter effettuare il nuovo allaccio: tutte spese, beninteso, a carico mio. In seguito ho comunicato ad Abbanoa la fine dei lavori, affinché potesse venire ad effettuare il cambio del contatore, ma dallo scorso gennaio, per ora, la società ha effettuato solo un sopralluogo e nient’altro».

Ma non è tutto: la pratica non solo non è stata portata avanti da Abbanoa, ma la società ha del tutto ignorato la questione e «non è stata nemmeno in grado di chiarire quale sia la ragione del ritardo». Eppure di solito bastano venti giorni, al massimo un mese per ottenere un nuovo allacciamento.

Ma qui i mesi sono diventati undici, e l’anziana donna e il nipote ora affidano a queste pagine il loro appello.

«Dopo 11 mesi nei quali mi sono recato decine di volte a protestare, compilando numerose richieste di sollecito, nessuno è riuscito a darmi una spiegazione plausibile - dice Davide -, eppure nello stesso condominio di mia nonna tutte le altre famiglie usano l’acqua regolarmente, perciò non ci può essere nessun problema con le tubature. Mia nonna è letteralmente ostaggio di Abbanoa, chiusa dentro casa sperando che si faccia vivo qualche tecnico per effettuare un lavoro di 30 minuti. Ad Abbanoa lancio un ultimatum - conclude duramente il giovane -: se entro la prossima settimana non allaccerà il nuovo contatore, mi recherò in caserma a sporgere denuncia contro il servizio di erogazione dell’acqua».

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