La Nuova Sardegna

Sassari

Aeroporto di Alghero, il dg Mario Peralda: "Sogeaal salva ma i posti di lavoro non saranno garantiti"

di Gian Mario Sias
Aeroporto di Alghero, il dg Mario Peralda: "Sogeaal salva ma i posti di lavoro non saranno garantiti"

I vertici della società che gestisce lo scalo incontrano i dipendenti. La preoccupazione dei sindacati: "Confronto immediato"

30 novembre 2016
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ALGHERO. «Abbiamo fatto un ottimo lavoro». Non solo. «Abbiamo riorganizzato l’azienda». Di più. «L’abbiamo resa appetibile alla vendita». E ancora di più. «Abbiamo fatto tutto questo senza causare ripercussioni sui livelli occupazionali». Il giorno dopo l’uscita allo scoperto di F2i, che il suo interesse per l’aeroporto di Alghero lo aveva manifestato ai quotidiani economici nazionali già in febbraio e non ne aveva mai fatto mistero, la società che gestisce il Riviera del corallo rivendica il risultato.

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Lo fa in un incontro privato, lontano dai microfoni e dai taccuini. Un appuntamento esclusivamente rivolto ai dipendenti di Sogeaal. Quando nel primo pomeriggio di ieri 29 novembre escono dalla sala conferenze, i dipendenti non hanno alcuna voglia di parlare. Per quanto si sapesse che sarebbe finita così, servirà tempo per metabolizzare la novità, assistere al cambio di guardia e capire se i tagli alla voce “spese del personale” si concretizzeranno, in che misura e secondo che criteri.

Nel frattempo parla solo Sogeaal. Dopo un anno in apnea, i vertici si confrontano coi lavoratori e si levano qualche sassolino dalle scarpe. «Non solo abbiamo presentato ogni anno i bilanci societari, come da legge, ma abbiamo prodotto relazioni trimestrali sull’andamento finanziario e siamo ricorsi a un revisore dei conti terzo e super partes per certificare i bilanci annuali», ha spiegato Sogeaal ai dipendenti. Quanto al futuro, il management è chiaro. «Chi arriva si occuperà del riassetto aziendale in base a un piano industriale che non è noto – dice – la salvaguardia dei posti di lavoro non può essere garantita e sarà direttamente proporzionale al volume di traffico che si riesce a sviluppare».

Precisazione. «Il volume di traffico non dipende dalla capacità del management che gestisce l’aeroporto, né può essere influenzato da percorsi viziosi che prevedono il pagamento del traffico passeggeri», dice Sogeaal a chiare lettere ai suoi dipendenti. «Non sono sorpreso», commenta il segretario generale regionale della Filt Cgil, Arnaldo Boeddu. «La giunta ha perso un anno, condannando lo scalo al deserto e mettendo a rischio l’economia del territorio e centinaia di posti di lavoro», protesta.

«Auspico che venga immediatamente rimosso dall’incarico chi ha creato questa situazione», prosegue rivolgendosi alla nuova proprietà. «Chiedo di essere convocato con gli altri sindacati per conoscere il piano di impresa – avverte – se vorranno che sia condiviso, non ci dovrà neanche un licenziamento».

Preoccupato il segretario territoriale di Ugl Trasporto Aereo, Maurizio Muretti. «Speriamo comunque che F2i imposti nuove relazioni industriali e riporti il traffico aereo al livello almeno di un ano fa», dice Muretti. «Vogliamo che rimangano gli stessi posti di lavoro – conclude – e che cambino invece i nostri interlocutori». Il riferimento è al management aziendale, con cui i sindacati non hanno mai legato, come confermano le parole di Michele Mastino della Uiltrasporti provinciale.

«Attendiamo la conclusione del processo di aggiudicazione, ma di certo oggi si apre una pagina nuova sul futuro dello scalo e dei lavoratori», dice. «Speriamo di avere presto a che fare con interlocutori realmente interessati a ristabilire corrette relazioni industriali – prosegue – finalizzate alla crescita attraverso una razionalizzazione dei livelli occupativi, ma senza penalizzare i lavoratori a causa delle scelte unilaterali compiute da altri senza l’avallo del sindacato, da sempre osteggiato».

Per Giuliano Deliperi della Fit Cisl «l’ingresso dei privati in Sogeaal apre l’orizzonte alla rinascita dell’aeroporto di Alghero dopo il disastro creato dalla Regione». E ora «F2i e Regione recuperino il tempo perso».

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