La Nuova Sardegna

Sassari

Urne off limits per i rifugiati

Urne off limits per i rifugiati

Il regolamento ammetteva solo chi era in possesso del titolo di soggiorno

28 novembre 2016
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SASSARI. Niente voto per i rifugiati richiedenti asilo. Gli extracomunitari ospitati nei centri di accoglienza e in attesa di un permesso di soggiorno o dell’asilo politico si sono presentati in massa al seggio elettorale di piazza Santa Caterina, sperando di poter votare per la Consulta. Ma il regolamento comunale a riguardo è preciso e inflessibile: sono ammessi alle urne i cittadini extracomunitari in possesso di un regolare titolo di soggiorno valido o in corso di rinnovo, non temporaneo. Decine di stranieri con in tasca un permesso di soggiorno di sei mesi, hanno dovuto fare dietrofront e uscire dal seggio senza arrivare alle urne. Gli altri invece hanno potuto votare per il proprio candidato e contribuire alla formazione della Consulta comunale per l’immigrazione. Si tratta di un organismo formato da venti componenti eletti in rappresentanza dei quasi 4mila cittadini stranieri e apolidi residenti nel comune di Sassari. È un ente consultivo che partecipa e contribuisce alla vita politica della città, collaborando e proponendo a Palazzo Ducale programmi e iniziative. La Consulta esprime il suo parere, non vincolante, su tutti quegli atti che riguardano l’inclusione e l’integrazione degli stranieri e degli apolidi, e in generale la vita degli immigrati rispetto a luoghi di culto, di aggregazione sociale e culturale, attività economiche, istruzione, alloggi. Tra i suoi compiti quello di promuovere la partecipazione democratica e solidale, oltre che favorire e sostenere l’integrazione dei cittadini stranieri e apolidi alla vita pubblica locale. Ieri sono stati chiamati al voto esattamente 3.755 cittadini stranieri, di cui 1855 donne e 1900 uomini. Il diritto di voto riguardava gli stranieri maggiorenni che hanno cittadinanza in un paese estero o status di apolide, quindi anche le persone con doppia cittadinanza, italiana e straniera, purché nati fuori dall’Italia. Gli elettori dovevano essere iscritti all’anagrafe del comune di Sassari e non essere incappati in cause che escludono la capacità elettorale. I candidati per la Consulta dovevano inoltre essere iscritti all’anagrafe cittadina da almeno un anno e conoscere la lingua italiana. (v.g.)

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