La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, i tetti di Eternit si scovano con il drone

di Luigi Soriga
Sassari, i tetti di Eternit si scovano con il drone

Il velivolo è decollato in piazza Mazzotti e ha sorvolato il centro storico fotografando e filmando quattro edifici con coperture a base di amianto

12 novembre 2016
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SASSARI. Sembra un giocattolo, ronza come un frullatore, ma è destinato a semplificare la vita delle forze dell’ordine. E non di poco.

Piazza Mazzotti, ore 11, quattro vigili urbani e il comandante Gianni Serra posano il drone sull’asfalto, inseriscono la batteria, attivano la connessione sul tablet e accendono i motori. Quattro elichette cominciano a roteare vorticosamente. Una serie di passanti si fermano e fanno capannello: sono incuriositi, si stanno domandando: a cosa servirà questa piccola diavoleria?

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Ci sono due esposti che segnalano la presenza di quattro edifici al centro storico con copertura in amianto. In più, stando alle denunce, sembrerebbe che l’ethernit sia anche molto degradato, con tettoie vecchie di anni che si stanno via via sbriciolando. Dunque una situazione di pericolo per la salute pubblica. «Abbiamo inoltrato la segnalazione alla Procura – spiega Gianni Serra – e il magistrato ci ha chiesto di raccogliere una serie di immagini e filmati. A quel punto le strade erano due: o armarci di scale e chiedere la collaborazione dei vigili del fuoco, in modo da arrampicarsi sul tetto degli edifici. Operazione peraltro pericolosa, visto che si tratta di strutture spesso fatiscenti. Oppure di avvalerci della tecnologia del drone: sorvolare i tetti e scattare delle istantanee ravvicinate ad altissima risoluzione. La Procura ha autorizzato il volo nell’area residenziale, e noi in un’ora abbiamo acquisito tutto il materiale. Normalmente ci avremmo impiegato una settimana».

Il comando della polizia municipale di Sassari (assieme a Olbia) per ora è l’unico in Italia a utilizzare questa strumentazione. I vigili hanno una mappa catastale cartacea con segnati gli edifici sospetti. Un vigile tiene in mano il tablet che è collegato alla telecamerina attaccata al drone. Un altro agente ha in mano il radiocomando per governare il velivolo. Lo può pilotare sia a vista, cioè tenendolo d’occhio dal basso. Oppure quando il drone si allontana può utilizzare una visione in soggettiva, e guidare il quadricottero guardando ciò che lui inquadra attraverso al cam a 4k. E nello schermo si materializzano le immagini dei tetti in ethernit, e sembrano talmente nitide e vicine, che danno la sensazione di poterle sfiorare. Il vigile, quando l’inquadratura è perfetta, dà l’imput al drone di scattare foto e filmare. Il velivolo indugia un po’ sulle altre case, poi fa un giro turistico sul Duomo, e poi, docile e fedele come un cagnolino, torna tra le mani del suo padrone.

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