La Nuova Sardegna

Sassari

«Lo useremo per i rilievi degli incidenti»

Moltissimi gli ambiti di applicazione: individuare discariche, sversamenti, incendi e abusi edilizi

12 novembre 2016
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SASSARI. I campi di applicazione di un simile strumento sono davvero infiniti. «Inizieremo a utilizzarlo per i rilievi degli incidenti – spiega il comandante Gianni Serra – Si fotografa e si filma dall’alto la scena, e con quelle stesse immagini è possibile effettuare le misurazioni precise». In pratica si acquisiscono le foto con un programma di topografia, e si può fare a meno del solito decametro a mano. «Poi le riprese aeree sono particolarmente indicate per individuare sversamenti di liquami, o per monitoraggi ambientali come le discariche abusive come nel caso della Sarda Carni. Per mappare gli incendi, come è avvenuto nello stagno di Platamona. Poi quando il magistrato fornisce le autorizzazioni, il drone sarà impiegato anche per documentare gli abusi edilizi».

C’è da precisare infatti che si parla di un velivolo che necessita di licenze alla stregua di un piccolo aeroplano. Se il peso del drone non supera i 300 grammi, la legge lo considera inoffensivo e allora può effettuare ricognizioni libere anche nei centri abitati. Ma se l’apparecchio è più pesante, allora occorrono una marea di requisiti, che molto spesso la gente ignora. Tipo: i piloti devono possedere una licenza di volo sportivo (33 ore di corso teorico, costo 500 euro circa. Idoneità psicofisica ed esame pratico). Una copertura assicurativa per eventuali danni (chi non la stipula è sanzionabile sino a 100mila euro). Si può utilizzare il drone sopra i 300 g fuori dai centri urbani, previa comunicazione all’Enac. Se invece il sorvolo interessa delle zone densamente abitate, allora occorre autorizzazione dell’Enac e dell’Enav. È proibito passare sopra folle, manifestazioni o assembramenti di persone. Inoltre, per quanto riguarda le riprese aeree con la telecamerina, occorre rispettare i vincoli sulla privacy che tutelano la proprietà privata.

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