La Nuova Sardegna

Sassari

Sorso rivive l’incubo dell’inondazione

di Salvatore Santoni
Sorso rivive l’incubo dell’inondazione

Romangia in ginocchio. Il sindaco: «Siamo in stretto contatto con la Protezione civile»

08 novembre 2016
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SORSO. Famiglie in trappola nelle case invase da fango e liquami, detriti lungo le strade, strutture sportive allagate e campagne in ginocchio: la conta in Romangia è cominciata. Secondo le prime stime, i danni causati dalla tromba d’aria di domenica al patrimonio pubblico ammontano a 100mila euro. Molto più grave la situazione nelle campagne, dove molte aziende agricole lamentano danni ingenti alle colture. L’amministrazione comunale si riunisce oggi per deliberare lo stato di calamità e chiedere aiuto alla protezione civile.

La mappa dei danni. Per quanto riguarda il patrimonio pubblico, i danni si contano su asfalti, condotte, strutture sportive e uffici pubblici. E da una prima stima, effettuata dal Comune, ammonterebbero a circa 100mila euro. Lo storico lavatoio comunale è finito sotto una coltre di fango e non è stato risparmiato nemmeno il municipio di piazza Garibaldi. Le grondaie dell’ex caserma dei carabinieri, adiacente al palazzo comunale, sono saltate convogliando l’acqua nell’ufficio del sindaco e nella segreteria. Le infiltrazioni sono arrivate anche in alcune aree adibite ad archivio. «Siamo stretto in contatto con la protezione civile regionale – spiega il sindaco Giuseppe Morghen –. Domani mattina (oggi per chi legge, ndc) la giunta si riunisce per deliberare la richiesta di stato di calamità».

Campagne in ginocchio. Serre e campi allagati, case sommerse di liquami per la rottura del collettore fognario, strade vicinali solcate dall’acqua e canali intasati: nelle campagne della Romangia, dove l’acqua ha invaso decine di ettari di terreno. La stima dei danni è da calcolare. Nelle campagne di Li Pidriazzi-Agliadò una famiglia è rimasta bloccata in casa fino a ieri pomeriggio. Un’onda d’acqua ha invaso la proprietà lasciando 30 centimetri di fango attorno all’abitazione. Più a monte, in un terreno confinante, è venuto giù un muro di cinta in blocchetti lungo 30 metri. A Lu Barrili alcune abitazioni sono state inondate di liquami. Una cosa è certa: i danni nelle campagne superano di gran lunga quelli al patrimonio pubblico. «Nei prossimi giorni – spiega Morghen – inviteremo imprenditori e agricoltori alla compilazione dei moduli predisposti per fare un quadro della situazione e capire quali azioni intraprendere con la Regione».

Detriti nelle strade. La situazione della viabilità della Romangia non è ancora tornata alla normalità. Le strade sono percorribili ma in certi punti (non segnalati), dove il fiume d’acqua ha attraversato la carreggiata, ci sono ancora fango e detriti. Ieri l’Anas ha ripulito i suoi tratti di competenza nell’incrocio di Pabaranca, tra la statale 200 e la provinciale 48. Resta critica la situazione lungo le provinciali 25 e 48, fino a ieri sera ancora invase da detriti e fango. «Abbiamo segnalato situazione – conclude il primo cittadino – speriamo che intervengano al più presto».

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