La Nuova Sardegna

Sassari

“Lu tribizzoni” colpisce la chiesa di San Pancrazio

di Mauro Tedde
“Lu tribizzoni” colpisce la chiesa di San Pancrazio

Sedini. Tetto distrutto dalla tromba d’aria e tegole ovunque: caduto il campanile Gravissimi i danni nelle campagne e nei frutteti della valle del fiume Silanis

08 novembre 2016
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SEDINI. La tromba d’aria che ieri ha devastato il nord Sardegna ha colpito con particolare violenza alcune zone dell’Anglona. A Sedini ad esempio dove il centro abitato è stato per fortuna risparmiato, si è abbattuto un furioso temporale con forti folate di vento e grandine grossa come palle da golf ma nessun grave danno è stato registrato in paese.

Nelle campagne del paese invece si è assistito a qualcosa che nemmeno i più anziani ricordano di aver mai visto. Alberi giganteschi e persino secolari abbattuti in pochi minuti, capannoni e fattorie scoperchiati, recinzioni sradicate, rotoballe volate in cielo come fuscelli, danni e devastazione dappertutto.

Lu tribizzoni, come chiamano in paese la tromba d’aria, dalla pianura attorno alla chiesa di San Pancrazio si è incuneata nel canyon che immette nella valle del fiume Silanis, una sorta di conca d’oro del territorio ricca di frutteti e di coltivazioni, ed ha devastato tutto quello che ha trovato lungo il corridoio che ha percorso. Danni dappertutto e da un casolare sono volate fuori anche le tavolate per gli spuntini; ma il tornado ha sorpreso anche un’intera compagnia di caccia grossa che ha passato il classico quarto d’ora di terrore quando i cacciatori si sono ritrovati in mezzo ad una bufera davvero impressionante.

Particolarmente gravi, anche dal punto di vista storico ed affettivo, i danni causati all’antica chiesa medievale di San Pancrazio, uno dei fiori all’occhiello del territorio, dove la tromba d’aria ha scoperchiato completamente il tetto ed abbattuto il piccolo campanile a vela che sovrasta la facciata.

Lo spettacolo attorno al tempio campestre è davvero impressionante. Le tegole del tetto, disintegrate, sono sparse dappertutto nell’ampio patio che ospita la grande festa che vi si tiene nel mese di maggio e alcune sono finite ad almeno un centinaio di metri, sparse nei vicini campi arati.

La chiesa di San Pancrazio di Nursi è una chiesetta campestre in stile romanico con caratteristiche del tutto peculiari. Presenta infatti le aperture più simili a feritoie che a finestre, all'interno un camino e una piccola porta, sollevata dal piano di calpestio per sferrare controffensive, una scala d'accesso verso un altro ambiente areato al secondo piano, adesso non più visibile.

Caratteristiche che spingono a credere che originariamente la chiesetta fosse parte di un edificio più grande e con finalità non solo ecclesiastiche, ma piuttosto militari e difensive.

L'edificio sarebbe stato adibito a chiesa nella prima metà del '500, epoca cui risale la dedicazione a San Pancrazio, santo storicamente legato ai Templari, ordine di monaci militari impegnati nella difesa delle rotte tra l'Occidente cristiano e la Terra Santa.

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