La Nuova Sardegna

Sassari

la storia

È un paradiso dove vogliono un posto anche i turisti

SASSARI. Dovrebbero brevettarlo il cimitero dell’Argentiera: se c’è un posto che assomiglia al paradiso è proprio questo. Dev’essere molto rassicurante riposare in pace in una splendida via di mezzo...

05 novembre 2016
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SASSARI. Dovrebbero brevettarlo il cimitero dell’Argentiera: se c’è un posto che assomiglia al paradiso è proprio questo. Dev’essere molto rassicurante riposare in pace in una splendida via di mezzo tra la terra e il cielo. Sarà anche per questo motivo che i posti letto non bastano mai, e il camposanto vista mare è super gettonato. Ambiscono a una sepoltura in questo fazzoletto di eden i residenti dell’Argentiera, di Palmadula, La Corte e delle altre borgate, ma ci sono richieste anche da parte di numerosi turisti. Lo scenario è talmente bello in vita, che uno ci fa un pensierino anche per il dopo.

E pensare che il cimitero nacque per caso, proprio a seguito di una tragedia. E' stato costruito una settantina di anni fa, dalla società Argentiera, all'epoca in cui si scavava ancora nella miniera. Gli operai che morivano venivano portati nel camposanto più vicino, e cioè a Stintino. Un giorno ci fu una frana, un uomo rimase intrappolato dentro una galleria sotterranea. Quella volta decisero di seppellirlo all'Argentiera. La sua tomba, come quella di tanti altri morti mezzo secolo fa, ora non ha più nemmeno un nome. Ci sono cumuli di terra e delle croci di legno e di ferro, e queste sono i primi inquilini di questo angolo di Paradiso. Dopodiché le miniere hanno chiuso i battenti, e la vita dal sottosuolo si è spostata sulla superficie. È arrivato il turismo, i residenti della borgata sono aumentati, e anche quel piccolo embrione di cimitero ha cominciato ad essere un po’ strettino. Solo che la natura lo ha disegnato talmente bene, incorniciato da mare e roccia, che allargarne i confini significa rovinarne la paradisiaca perfezione. (lu.so.)

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