La Nuova Sardegna

Sassari

sentenza della cassazione

Ricettazione, assolto Tuseddu

A casa dell’imprenditore venne trovato un caricatore per carabina

03 novembre 2016
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SASSARI. La Corte di Cassazione ha messo la parola fine sulla vicenda giudiziaria che ha interessato Aschim Tuseddu, un imprenditore sassarese di 55 anni finito a processo per la ricettazione di un caricatore per carabina Winchester, di quelle in dotazione in passato alle forze armate.

I giudici della sezione staccata di Sassari della corte d’appello il 2 ottobre del 2014 avevano confermato la condanna a otto mesi di reclusione e duecento euro di multa. Il caricatore «in pessimo stato d’uso (tanto da escluderne la funzionalità con assoluzione, già in primo grado, del reato di detenzione di parte di arma) era stato trovato a settembre del 2007 nel seminterrato dell’abitazione di Tuseddu...». Secondo la corte d’appello le modalità di conservazione denotavano «la consapevolezza della illecita provenienza» e il fine del “profitto” andava riferito «al momento dell’acquisto, quando cioè il caricatore era funzionante». L’imputato, attraverso gli avvocati Marco Palmieri e Maria Grazia Sanna ha presentato ricorso e la Suprema Corte lo ha accolto ritenendolo fondato. In sintesi: L’ipotesi che l’acquisto sia avvenuto quando il caricatore era funzionante «è meramente congetturale in quanto l’imputato potrebbe aver ritrovato l’oggetto così come lo stesso è stato poi reperito». Inoltre il caricatore era «inservibile» e questo «ne impediva lo svolgimento della sua naturale funzione». Da qui l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per «insussistenza del fatto». (na.co.)

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