La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, la fontana di Rosello è ostaggio di ratti, zanzare ed erbacce

Sassari, la fontana di Rosello è ostaggio di ratti, zanzare ed erbacce

Abbandonato quello che dovrebbe essere il monumento simbolo della città I pochi turisti si trovano in mezzo all’incuria, l’immondizia e gli animali

28 ottobre 2016
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Alla desolazione che circonda la Fontana di Rosello i sassaresi si sono ormai tristemente abituati. Meno i turisti che, pochi ma ostinati, continuano ad avventurarsi in uno di quelli che dovrebbe essere un monumento simbolo della città. E ad uscirne, quando va bene, delusi se non esterrefatti.

Quando va bene, perché ormai ad essere “offesi” dalla visita non sono soltanto gli occhi, ma anche il corpo, che inizia a correre seri rischi per la sua incolumità.

Il primo è la discesa che porta alla fontana. I larghi scalini e poi il tratto di strada sono letteralmente invasi dalle erbacce. Con le prime piogge queste di trasformano in un veri e proprio pantano. Quando va bene, e sempre ammesso che per “l’escursione” ci si doti di scarpe da trekking, il danno si milita a sporcarsi vestiti e calzature. Quando va male però il fondo viscido può causare una brutta scivolata. E poco può per evitarla il gentile avviso dell’accompagnatore.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.14318545:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.14318545:1653451257/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Accompagnatore che, è bene sottolinearlo, anche negli orari di presenza non è dotato di nessun box accoglienza, e men che mai di materiale informativo, magari multilingue, e nonostante professionalità e buona volontà non manchino davvero, è costretto ad aspettare eventuali visitatori seduto dentro un’auto posteggiata.

Discesa rischiosa dunque, ma ne vale la pena? Sulla bellezza della fontana non si discute, anche se gran parte della vista è nascosto da veri e propri ortaggi che si mischiano alle erbacce, reste rigogliose dalle prime foglie di stagione. A rovinare ulteriormente il quadro ci pensano poi i rifiuti abbandonati in prossimità dei muri e probabilmente gettati dalla strada: piatti di plastica, lattine, bottiglie, immondizia di ogni genere.

Anche per chi riesce ad arrivare vicino alla fontana lo spettacolo non è dei migliori: con la scarsa manutenzione nelle vasche è infatti prolificata una non molto invitante alga verde che ricopre il pelo dell’acqua.

Occhio ai topi inoltre, che arrivano grassi e numerosi dalle fogne a cielo aperto che scorrono nella vicina valle. Gli avvistamenti sono a quanto pare numerosi.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.14318548:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.14318548:1653451257/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Chi scampa a tutto questo si deve però giardar bene dall’avvicinarsi all’antico e bellissimo lavatoio, chiuso da mesi per restauro. In questo caso alle erbacce e all’acqua stagnate si sono infatti aggiunte le zanzare, che nel vascone proliferano numerose. Un’occhiata distratta può costare quattro i cinque punture.

Un’avventura insomma, in un luogo diventato simbolo, e non di accoglienza ma di degrado.

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative