La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, 123 bar e ristoranti non hanno mai pagato la tassa sui rifiuti

di Vincenzo Garofalo
L'assessore Alessio Marras
L'assessore Alessio Marras

Il Comune presenta il conto ai locali pubblici che non hanno mai pagato la Tari oppure erano morosi da anni

27 ottobre 2016
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SASSARI. Questa volta il conto lo hanno pagato loro, al Comune, e salato. Centoventitre fra bar e ristoranti sono stati individuati dall’ufficio Tributi di Palazzo Ducale come evasori e obbligati a saldare i debiti con l’amministrazione: quasi tutti gli esercizi commerciali controllati non hanno mai pagato la tassa rifiuti, oppure, nel migliore dei casi si erano “dimenticati” di pagarla negli ultimi cinque anni. Hanno dovuto pagare tutto, sanzioni comprese, versando nelle casse del Comune un tesoretto totale di 140 mila euro.

Primo semestre. I controlli sono stati fatti nel primo semestre dell’anno: gli uffici del Suap e del settore Tributi hanno collaborato fra di loro incrociando dati, tabelle e schede anagrafiche, e hanno portato alla luce una miriade di attività di ristorazione fantasma, almeno per quanto riguardava la tariffa rifiuti. Le verifiche sono partite con le migliori intenzioni: gli uffici dovevano applicare il nuovo regolamento per la collocazione delle strutture precarie sul suolo pubblico, come gazebo, verande e pedane dove bar e ristoranti sistemano i loro tavolini.

Il “pentolone” della evasione. Scorrendo l’elenco delle attività che usufruivano del suolo pubblico gli uffici del Comune hanno scoperchiato un pentolone di evasori e li hanno richiamati al rispetto delle regole. Ossia a pagare quanto dovuto per la tassa rifiuti. «Non vogliamo apparire come amministratori-sceriffi, ma nel rispetto delle leggi e nel rispetto di tutti i cittadini e gli esercenti che pagano regolarmente le imposte, azioni di questo tipo sono dovute», spiega l’assessore al Bilancio, Alessio Marras, che qualche giorno fa ha portato i dati in commissione Finanze.

Verifiche sui fabbricati. E sempre ottimizzando la comunicazione fra i vari settori del Comune, i controlli del settore tributi non si sono fermati al pagamento della Tari da parte delle attività di ristorazione. Verifiche sono state fatte anche sui fabbricati, e i funzionari del Comune hanno individuato centosette situazioni irregolari: in pratica oltre cento immobili erano sconosciuti al catasto. Mai registrati. A questi si aggiungono nove aree fabbricabili in totale evasione tributaria: i proprietari non avevano mai versato un solo centesimo di tasse per il possesso di quei metri quadri con un reddito potenziale altissimo.

Altre irregolarità. Un’azione di contrasto all’evasione diventata ormai constante a Palazzo Ducale, che con una serie di accertamenti sulle cartelle tributarie è riuscito a recuperare 516mila euro notificando in soli sei mesi ben 663 ingiunzioni di pagamento. Dai controlli del Comune sui contribuenti sono saltate fuori anche altre irregolarità, che gli uffici hanno segnalato all’Agenzia delle entrate, nell’ambito di un rapporto di collaborazione fra i due enti, mirato proprio al contrasto dell’evasione fiscale. Tutti numeri che giustificano il titolo di Comune più virtuoso della Sardegna in fatto di lotta all’evasione. Un primato riconosciuto a Palazzo Ducale dal ministero dell’Interno che nei giorni scorsi ha assegnato al comune sassarese un premio di 20 mila euro.

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