La Nuova Sardegna

Sassari

Il mondo in rosso e blu delle elezioni americane

di Vincenzo Garofalo
Il mondo in rosso e blu delle elezioni americane

Il giornalista Rocca ha raccontato i retroscena dello scontro Trump-Clinton È il primo di una serie di incontri al Dipartimento di Scienze politiche

22 ottobre 2016
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SASSARI. Le elezioni presidenziali americane viste da Sassari non sono poi così diverse da come ce le raccontano gli inviati dei tg e dei quotidiani di mezzo mondo: gli Stati Uniti d’America sono un paese diviso fra blu e rossi. Blu come i sostenitori, chi per forza chi per passione, di Hillary: il Paese democratico. Rossi come i supporter, per disperazione o per passione, di Donald Trump: i repubblicani. Un’America divisa più per necessità che per ideologia.

Un’America che l’8 novembre si prepara a incoronare Hillary Diane Rodham Clinton persona più potente del mondo: presidente degli Usa. Almeno così dicono la stragrande maggioranza dei sondaggi, degli analisti e dei media statunitensi. E così sostiene, con i dovuti avvertimenti, Christian Rocca, direttore di IL, il magazine del Sole24Ore, che ieri pomeriggio ha tenuto una lezione sulle presidenziali americane al Dipartimento di Scienze politiche, Scienze della comunicazione e Ingegneria dell'informazione dell'Università di Sassari. Si è trattato del primo di una serie di incontri sull’Election day statunitense dell’8 novembre organizzato dal Dipartimento. Rocca, profondo conoscitore della realtà americana (inviato ed editorialista del Sole 24 Ore, è stato corrispondente dagli Stati Uniti per Il Foglio e autore di numerosi saggi), intervistato dai docenti dell’Università si Sassari, Marco Calaresu e Laura Iannelli, ha spiegato agli studenti come funziona la complicata macchina delle elezioni Usa, come si è arrivati allo scontro finale Hillary-Trump, quali sono le principali differenze fra i due presidenti in pectore e come il “Paese più democratico del mondo” vive la corsa alla conquista della Casa bianca.

Il racconto di Christian Rocca somiglia a un giallo dal finale scontato: c’è Donald Trump, il candidato repubblicano che, cogliendo tutti gli analisti di sorpresa, ha sbaragliato i suoi sedici avversari interni e si è conquistato il ring finale cavalcando il malumore crescente di una larga fetta di elettorato. Un candidato che nel corso della campagna elettorale è più volte inciampato nel razzismo, nel maschilismo e in tutto ciò che è all’opposto del politically correct. E non se n’è mai rammaricato. E c’è Hillary Clinton, ex first lady con il marito Bill alla Casa bianca, ex segretario di Stato con Obama, e pronta a proseguire la guida Democratica del Paese a stelle e strisce.

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