La Nuova Sardegna

Sassari

La memoria selettiva e il cervello “scaricato”

L’altro giorno ho rivisto una persona che avevo seguito per un unico colloquio 3 anni fa, non ricordavo assolutamente il suo nome, ma è bastato rivedere il suo viso e mi è tornata in mente tutta la...

15 ottobre 2016
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L’altro giorno ho rivisto una persona che avevo seguito per un unico colloquio 3 anni fa, non ricordavo assolutamente il suo nome, ma è bastato rivedere il suo viso e mi è tornata in mente tutta la sua storia. La cosa che più mi ha stupito è che ho utilizzato lo stesso potenziale mentale per il quale quotidianamente dimentico di portare fuori la spazzatura e prendere le chiavi di casa. Mi tornano alla mente le parole dell’Otorino che mi operò: "Mi ricordo tutti i nasi che ho visitato". I meccanici nel vederci ricordano la macchina che abbiamo, gli interventi fatti e alcuni anche quando dobbiamo far il tagliando. Immagino e spero che anche alcuni di loro si dimentichino la spazzatura a casa!

Il nostro cervello è bombardato di informazioni per cui "selezioniamo" le informazioni in un modo non sempre consapevole. Le emozioni, i valori e i bisogni del soggetto possono interferire sul’ acquisizione, la conservazione e il ricordo deformando la realtà iniziale. A proposito di memoria e tipo di professione, la psicologa Zeigarnik, mentre era seduta in un bar, fu colpita da come i camerieri dimenticassero immediatamente la comanda eseguita con successo, ricordandola invece se interrotta per qualsiasi motivo. Questo diede inizio ai suoi studi, che dimostrarono che è più facile ricordare i problemi parzialmente risolti che quelli completamente risolti. La soluzione infatti garantisce che lo stato di attivazione e stress, cessi una volta che l’obiettivo è stato raggiunto. Solitamente segue a questo punto la percezione di senso di efficacia personale e di una sana chiusura che libera lo spazio mentale di lavoro per un nuovo problema.

Ai genitori, allenatori e insegnanti che considerano il fallimento una strategia educativa, attenzione a non riempire lo spazio operativo del bambino di problemi non risolti. Come un cellulare con troppe App aperte, si scarica velocemente e funziona male, allo stesso modo l’effetto Zeigarnik è profondamente motivante: infatti se si inizia a fare un’attività si è molto più propensi a continuarla. Cioè l’importante è iniziare a dimagrire e a muoversi, il nostro cervello darà poi una mano. Questo processo si può osservare negli autori delle serie televisive infinite che ’agganciano’ i telespettatori.

Perciò per rendere funzionale quanto letto ricordatevi bene che....

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