La Nuova Sardegna

Sassari

Via Pozzomaggiore, oggi torna l’acqua

di Luigi Soriga

Ieri mattina Abbanoa e il Comune hanno trovato un accordo e nel condominio moroso sarà sospeso lo slaccio idrico

13 ottobre 2016
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SASSARI. Il condominio di via Pozzomaggiore aveva davvero cominciato a fare i conti con la siccità. Le 58 famiglie nell’arco di un giorno e mezzo avevano prosciugato le riserve trasfuse nella cisterna dall’autobotte della protezione civile. In pratica 35mila litri fatti fuori in 35 ore, una media di 1000 litri all’ora. Alla faccia del razionamento. L’autobotte del Comune si era fermato in officina per lavori di manutenzione e la cisterna era completamente all’asciutto. Così dai rubinetti degli appartamenti da due giorni non scendeva più una goccia.

L’incontro che si è tenuto a Cagliari ieri mattina è stato provvidenziale. Attorno a un tavolo, dopo una settimana di duro braccio ferro a colpi di ordinanze e di minacce di denunce e controricorsi, si sono trovati l’assessore alle Politiche della Casa Ottavio Sanna, l’amministratore unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti, il direttore generale Sandro Murtas e, a fare da mediatore, l’assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda. Le posizioni erano queste: Abbanoa vanta un credito col condominio di bollette mai versate di 160mila euro. Ha chiesto un piano di rientro, ha concesso rateizzazioni e sconti vari, e ha fissato delle tappe e degli acconti. Dalla colletta di agosto degli inquilini mancavano all’appello 3600 euro, e a quel punto il gestore idrico è stato irremovibile: un mese di tempo per recuperarlo o drastica chiusura del contatore master che approvvigiona le tre palazzine. Il sindaco, da parte sua, ha tentato la carta dell’ordinanza per ragioni igienico sanitarie, ma Abbanoa ha risposto con un’istanza di revoca in autotutela. Quindi rapporti molto tesi e un bel solco da colmare.

Tra gli inquilini, intanto, la tensione martedì notte e ieri mattina era alle stelle, e il comandante della polizia municipale Gianni Serra ha dovuto rasserenare gli animi. Perché raggranellare altri soldi per una colletta da versare come acconto ad Abbanoa sembrava impossibile. I residenti si ritrovano di tanto in tanto nel pianerottolo e si lanciano occhiate di diffidenza. Ognuno è come se conosca l’Isee dell’altro, sanno chi non può permettersi di scucire un euro e chi invece fa il furbo e non paga, pur avendone la possibilità. Dicono: «Come facciamo a costringere chi si rifiuta di dare la propria quota? Mica possiamo puntargli una pistola. C’è un unico sistema, ed è quello che abbiamo proposto più volte: ripristinate i vecchi contatori singoli, quelli installati dalla Siinos, monitorate i consumi annui di ciascuno, emettete delle bollette a forfet e avviate dei piani di rientro personalizzati. E finalmente staccate l’acqua a chi non vuole pagare. Perché altrimenti non se ne esce, noi abbiamo le mani legate. E se Abbanoa punta i piedi per quei 3500 euro che mancano all’appello, il Comune potrebbe anticipare quella cifra. Ma non attraverso i servizi sociali che erogano contributi bollette che poi finiscono dentro slot machine o altri sperperi: quella somma va destinata direttamente ad Abbanoa. Dopodiché, una volta riattivata l’acqua, ci si adopera per i conteggi puntuali e personalizzati».

In effetti la tregua siglata a Cagliari e la soluzione posta sul tavolo, per molti aspetti ricalca il senso pratico degli inquilini. «Il Comune si è impegnato a svolgere dei controlli tributari precisi tra gli inquilini – spiega il sindaco Nicola Sanna – in questo modo le famiglie con Isee inferiore ai 5000 euro annui potranno usufruire del bonus idrico. Così chi non è veramente in condizioni di pagare, finalmente avrà un aiuto per farlo. Dopodiché verranno messi con le spalle al muro invece i furbetti che avrebbero la possibilità di versare le rate, ma che invece si rifiutano».

Ma per metterli alle spalle al muro occorre uno step successivo: «Sempre il Comune prenderà in carico la porzione di condotta che collega il contatore master di Abbanoa con i singoli contatori installati a suo tempo da Siinos. A quel punto, se gli apparecchi sono compatibili con la rete ed efficienti, sarà possibile lo slaccio mirato ai morosi incalliti». Una soluzione che verrà percorsa nei tempi più brevi possibile e che potrebbe rappresentare un caso pilota in Sardegna. Infatti di situazioni simili a via Possomaggiore, nell’isola ce ne sono a decine.

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