La Nuova Sardegna

Sassari

Lotta all’evasione fiscale Sorso recupera 50 euro

di Salvatore Santoni
Lotta all’evasione fiscale Sorso recupera 50 euro

Il centro della Romangia in fondo alla classifica che premia i Comuni virtuosi E ci sono milioni di arretrati per Ici e Tarsu che pesano sulle casse pubbliche

08 ottobre 2016
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SORSO. Il Comune di Sorso è il fanalino di coda dell’isola per la lotta contro l’evasione fiscale. È quello che emerge dalla recente graduatoria, elaborata dal dipartimento della Finanza locale del ministero dell’Interno, che premia l’attività svolta dai Comuni nella caccia ai furbetti delle tasse. Secondo i dati del Viminale, il Comune della Romangia ha diritto a un premio di 50 euro. «Significa che abbiamo beccato tutti gli evasori», commenta il primo cittadino, Giuseppe Morghen.

Il premio - se così può essere definito - è arrivato con un provvedimento dell’8 settembre 2016 disposto dal dipartimento degli Affari interni e territoriali con il quale il ministero dell’Interno ha disposto l’erogazione del contributo spettante ai Comuni per la partecipazione all’attività di accertamento fiscale e contributiva per l’anno 2015. In sostanza, gli enti locali, attraverso il loro coinvolgimento partecipato, possono realizzare l’ampliamento dell’azione di contrasto all’evasione fiscale trasmettendo all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di finanza apposite segnalazioni qualificate. Un lavoro che nel 2015 ha fruttato al Comune di Sorso qualcosa come 50 euro. «Abbiamo beccato tutti gli evasori - spiega il primo cittadino -. Per esempio, per la Tari non c’è alcuna situazione in sospeso. Grazie al lavoro fatto negli ultimi anni posso dire che ci sono davvero pochissime possibilità di scoprire nuovi evasori. Questo è un dato di fatto. L’incrocio dei dati che abbiamo fatto a seguito dell’avvio della raccolta dei rifiuti porta a porta ha permesso di individuare molti evasori». Proprio nei giorni scorsi l’ufficio tributi ha presentato al sindaco una relazione dettagliata dove è illustrata la situazione del settore, facendo emergere criticità che riguardano l’organico. Secondo l’analisi, servirebbe più personale. «Ma il lavoro complessivo è molto positivo», sottolinea Giuseppe Morghen.

Ma nelle pieghe del bilancio comunale c’è un numero che la dice lunga sull’azione antievasori del passato. Il tema era stato trattato nel corso della seduta della commissione Bilancio del 20 aprile 2016, chiamata a licenziare il bilancio di previsione 2016. Durante la discussione erano emersi alcuni dati preoccupanti riguardanti l’arretrato Ici e Tarsu che pende sulla testa dell’amministrazione comunale. Si era parlato di milioni di euro che da anni vagano in un limbo contabile. Sì, perché le nuove regole di bilancio fissate dallo Stato obbligano i Comuni ad accantonare liquidità per una cifra pari alla differenza tra gli accertamenti e gli incassi. Significa che se il Comune non incassa i tributi è costretto a congelare fondi di bilancio in un apposito capitolo. In sostanza, i tributi evasi rimangono nella pancia del Comune senza poter essere spesi. Sempre durante la commissione Bilancio di aprile, era emerso che l’evasione sulla Tarsu (la vecchia tariffa sui rifiuti urbani) ha costretto l’amministrazione a congelare circa 1,6 milioni di euro. Una volta arrivata la Tari, che ha mandato in pensione la Tarsu, le cose sono notevolmente migliorate. Ma gli arretrati dei furbetti non sono stati ancora recuperati.

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