La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, mezzi pubblici e bici: non c’è feeling

di Luigi Soriga
Sassari, mezzi pubblici e bici: non c’è feeling

In treno per l’utente c’è l’abbonamento, ma per le due ruote il biglietto è sempre intero; nei bus Atp invece sono off-limits

04 ottobre 2016
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SASSARI. Si parla tanto di mobilità sostenibile, la pista ciclabile sta ridisegnando la fisionomia di Sassari, ma prima che la bicicletta diventi la protagonista nella viabilità urbana, c’è ancora molto da lavorare. Basta vedere quanta considerazione i mezzi pubblici riservano alle due ruote. Negli autobus dell’Atp la bicicletta è bandita per ragioni di sicurezza. Non sono proprio previsti dei punti di ancoraggio, ed è classificato come un mezzo ingombrante e pericoloso per l’incolumità degli altri passeggeri.

Ma il paradosso più evidente riguarda invece gli altri mezzi pubblici dove invece la bicicletta avrebbe la possibilità di salire a bordo. Ad esempio i treni dell’Arst.

«La politica adottata dall’azienda ha del ridicolo – spiega Francesco D’Onofrio – quando in biglietteria mi hanno dato ragguagli e importi su passeggero e bicicletta, non volevo credere alle mie orecchie. Mi sono detto: chi è il genio che ha partorito una cosa simile?».

La tratta ferroviaria in questione è Mamuntanas-Sassari. Stiamo parlando di un passeggero che vorrebbe viaggiare in treno, portare la bicicletta con sè, arrivare in stazione e dopodiché muoversi utilizzando la pista ciclabile. Cioè il cittadino modello, quello cioè che lascia volentieri l’auto parcheggiata sotto casa propria: che non crea traffico, che non occupa parcheggi e che non inquina. Il prototipo del pendolare sostenibile che ogni ente pubblico dovrebbe coccolare e supportare. E invece in biglietteria che succede? «Mi dicono che il biglietto giornaliero è di 6 euro e 30 centesimi, mentre l’abbonamento mensile ammonterebbe a 41 euro. – racconta D’onofrio – Benissimo, dico io. E per la bicicletta? Risposta: la bicicletta da un punto di vista tariffario equivale a un utente. Paga come un passeggero. Perfetto: allora visto che devo viaggiare ogni giorno, faccio due abbonamenti da 41 euro. Uno per me e uno per la bicicletta. E a questo punto l’addetto allo sportello mi guarda stupito e a me cadono letteralmente le braccia». Perché questa ipotesi più che logica, invece non è prevista dal regolamento: «Eh, no, mi ha detto l’impiegato: l’abbonamento è solo per le persone, non è ammesso per le biciclette. Questo significa che ogni volta che dovrò portare la bicicletta dovrò sborsare 6 euro e 30. Una cifra francamente esagerata, che farebbe passare ogni slancio ecologista a chiunque. Ma come, mi chiedo? Tutti fanno convegni sulla mobilità sostenibile e poi, nei fatti, la politica dell’Arst è questa? L’assessore ai Trasporti e i responsabili di queste scelleratezze dovrebbero farsi un esame di coscienza e dimettersi».

A dirla tutta, anche per quanto riguarda la metropolitana di superficie la questione non è così scontata. Nel sito internet dell’Arst la possibilità di ospitare le bici a bordo è molto pubblicizzata, dato che si tratta dell’unico mezzo cittadino che offre questa opzione. Due biciclette alla volta e non nelle ore di punta. Ma con la storia degli abbonamenti come la mettiamo? Gli autisti cadono dalle nuvole: «È la prima volta che ci pongono un quesito simile». Ma poi, interpellando uffici e dirigenti prevale il buon senso. Almeno su Sirio c’è la possibilità di fare due abbonamenti nominali: uno copre il passeggero, e l’altro copre la bicicletta.

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