La Nuova Sardegna

Sassari

Lazzaro alzati e cammina, se il movimento è felicità

Lazzaro, alzati e cammina. Più di ogni altra, questa frase esemplifica, nella nostra cultura, il ritorno alla vita. Perché alzati e cammina e non ad esempio: “Rispondimi?” Al concetto di vita...

01 ottobre 2016
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Lazzaro, alzati e cammina. Più di ogni altra, questa frase esemplifica, nella nostra cultura, il ritorno alla vita. Perché alzati e cammina e non ad esempio: “Rispondimi?” Al concetto di vita associamo spesso la capacità di movimento, d'altronde anche per parlare bisogna comunque muovere dei muscoli. Movimento equivale dunque a vita. Le stesse emozioni, argomento che tanto interessa noi psicologi, fanno riferimento al movimento, la parola deriva infatti dal latino “ex-moveo”: muovere fuori.

Perciò seguendo il ragionamento movimento-vita-emozione, si arriva a… felicità. Il movimento ci può rendere felici? Sul tema della felicità psicologi e filosofi sono concordi sull'individuazione di due tipologie: si può essere felici al momento presente, attraverso i sensi (ex: il piacere che di una bella passeggiata); oppure si può sentire il piacere del vivere e agire bene, percepire, oltre al momento presente, un "benessere soggettivo". Il movimento può costituire per entrambi i livelli un ottimo antidepressivo. Infatti consente di sperimentare con i sensi delle situazioni piacevoli e a lungo termine permette alla persona di essere protagonista della propria salute psico-fisica. In questo senso essere felici costituisce un impegno.

Scegliere di muoversi e praticare uno sport, significa costruire la propria felicità esperienziale e di benessere piuttosto che dipendere dalle circostanze che ci possono capitare e su cui non abbiamo grande controllo.

Finita la stagione estiva molti si pongono il problema del muoversi e per scegliere uno sport che ci renda felici può essere funzionale porre attenzione al fatto che: sia adatto a chi lo pratica: la scelta dell'attività deve essere motivante, interessante e stimolare la nostra curiosità; sia divertente: per evitare l'assuefazione (ripetere lo stesso esercizio nello stesso luogo può diventare noioso) meglio praticarlo con un gruppo di persone, può essere una strategia contro l'assuefazione; sia sostenibile a lungo termine: la persona deve essere in grado di svolgere l'attività regolarmente e al contempo svolgerla variandola (va dunque programmata e perseguita nel tempo). Aspetti che possono sembrare scontati, ma che non lo sono, ancor più quando la scelta è fatta dai genitori per i propri figli. Se anche uno solo di voi che mi legge, chiudesse il giornale, si alzasse e andasse a fare una passeggiata, potrei dire di aver raggiunto il mio obiettivo e sono felice anche io.

Ajò, alzati e cammina!

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